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Santo Natale 2023 - Il Dio di Gesù Cristo ci conceda la pace

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Nel modo di rappresentare la natività nella tradizione orientale spesso il luogo dove è deposto Gesù non è raffigurato con una mangiatoia o del pagliericcio ma è una culla che ha la forma di un sepolcro e il Bambino è avvolto in bende, che anch’esse rimandano alla sepoltura. Questa immagine mi sta accompagnando in queste settimane nelle quali sono interrogato, come penso tutti voi, da quanto sta accadendo nella terra che ha accolto la nascita di Gesù; come a Betlemme questo sarà un Natale di sofferenza e di silenzio; penso a questa rinnovata strage degli innocenti, inermi che non hanno nessuna bandiera ma solo il diritto di vivere. E mi domando: “è Natale o è già subito Pasqua?” Proprio questa intuizione mi esorta a farvi entrare nel mio presepe che quest’anno è ambientato in un giardino che evoca il giardino del sepolcro di Gesù luogo del compimento della vita, luogo del rinnovamento della vita, la vita che è sbocciata al mondo nella notte di Natale.  Nel mio presepe c’è un castagno .

Ad Jesum per Mariam

Una notte ho fatto un sogno splendido e ve lo devo proprio raccontare. Nel mio sogno vidi una strada lunga, una strada che si snodava dalla terra e saliva su nell’aria, fino a perdersi tra le nuvole, diretta in cielo. Ma non era una strada comoda, anzi era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e il cammino era lento e penoso. Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava. Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente, ma in modo risoluto. E neppure una volta si ferì i piedi. Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande trono dorato. Guardava in giù, verso quelli che si sforzavano di salire. Con lo sguardo e i gesti li incoraggiava. Subito dopo di lui, avanzava Mari