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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

31 ottobre 2012 - Divorzio: un problema sostanziale

«Chiunque ripudia la propria moglie,  se non in caso di unione illegittima,  e ne sposa un’altra, commette adulterio». (Mt 19,9) Gesù sogna una coppia che sia il riflesso della fedeltà di Dio. Ai suoi tempi esisteva il divorzio ed era pure attribuito a Mosé! Probabilmente era un divorzio solo maschilista, ma nessuno si sarebbe mai sognato di contestarlo. Eccetto Gesù. Gesù dice che le separazioni, i litigi, i divorzi, sono farina del nostro sacco, frutto immaturo della durezza del nostro cuore. Ma Dio la pensa diversamente: quando ha creato l'uomo e la donna, li ha pensati in un'armonia unica, in un'intesa che si costruisce con il tempo. Gesù si schiera in maniera assoluta contro il divorzio, creando scompiglio anche tra gli apostoli: allora è meglio non sposarsi! Certo: se il matrimonio significa farsi servire e riverire, non mettersi in gioco e lasciare sempre una via d'uscita, è meglio non sposarsi. In questi fragili tempi affettivi, le coppie che si sposa

Bagdad claun: la speranza nel far sorridere i bambini

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La Giornata Missionaria Mondiale vissuta nella Diocesi di Milano è stata occasione per far conoscere l'iniziativa di un giovane insegnante che collabora con la Scuola Parrocchiale, il Centro Studi Angelo Dell'Acqua.  Un naso rosso, tanta simpatia, fervente fantasia, capacità di collaborare e di coinvolgere e così IL PIMPA porta un sorriso anche ai bambini di Bagdad. Ecco un suo racconto: 200 passi  dividono la mia camera dalla casa dei bimbi, 200 passi da farsi velocemente nella vie di Bagdad. Sono fuori dalla chiesa, la guardo, sembra una piccola base Nato!!!  Primo check-point..., secondo check-point..., terzo check-point... il tutto in quaranta metri, sarà che la chiesa è un obiettivo sensibile? Eccomi davanti alla casa di Madre Teresa, al mio primo giorno con i bimbi. I pensieri nella mia testa non hanno nulla di sensato e le emozioni invece sanno di un non so che di razionale; tutto quello che mi circonda è esageratamente più grande di me! Suono, la por

30 ottobre 2012 - Il giovane ricco dice no al tesoro in cielo

«Una cosa sola ti manca: va’,  vendi quello che hai e dallo ai poveri,  e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». (Mc 10,21) Una grande domanda, quella dell'uomo ricco e senza nome: Maestro buono, cosa devo fare per trovare la vita? La risposta di Gesù appare solenne, eppure quasi deludente: elenca cinque comandamenti che riguardano il prossimo, e ne aggiunge un sesto, non frodare. Ma l'uomo ricco non è soddisfatto: «tutto questo l'ho sempre osservato. Dovrei essere in pace e invece mi manca qualcosa». Cosa c'è di meglio del dovere compiuto, tutto e sempre? Eppure all'uomo non basta. Inquietudine divina, tarlo luminoso che rode le false paci dell'anima e fa nascere i cercatori di tesori. Gesù lo fissa, dice Marco, come se prima non l'avesse neppure visto, e vede apparire, farsi largo, avanzare un cercatore di vita. E lo ama. Poi parla: vendi tutto, dona ai poveri, segui me. L'uomo si spaventa e si rattrista per quel

29 ottobre 2012 - Coraggio!

 «Ti seguirò dovunque tu vada». (Lc 9,57) Non è semplice seguire Gesù, essere suo discepolo. Il Signore, con molta correttezza, ci mette in guardia da alcuni pericoli derivanti da una visione infantile e superficiale della fede. Non seguiamo Gesù se vogliamo trovare nella fede un nido, una cuccia, un tana: non ha dove posare il capo colui che vive a servizio del Vangelo. Non seguiamo il Signore se abbiamo un'idea mortifera e statica della fede, lasciamo che i morti seppelliscano i loro morti, noi siamo figli del vivente. Non seguiamo il Signore se passiamo il tempo a rimpiangere il passato, quando la Chiesa aveva più fedeli, più potere, più efficacia: il Signore ci chiede di vivere ben ancorati al tempo presente, liberi interiormente di guardare in avanti, preoccupati di dissodare il nostro e l'altrui cuore, lasciando al Seminatore di spargere con abbondanza il seme della Parola. Gesù smaschera gli atteggiamenti che, anche se all'apparenza sembrano cond

28 ottobre 2012 - Chiamati a dare vita vita ad ogni creatura

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«Andate in tutto il mondo  e proclamate il Vangelo a ogni creatura». (Mc 16,15) San Paolo in cammino verso la Chiesa dell'Agnello (a cura dell’Atelier Aletti. Sala degli incontri della Comunità Emmanuel. Lecce, 2004) […] «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura». Le ultime parole del Signore ci permettono di gettare uno sguardo sul cuore di Gesù, sulla sua passione più grande: dare vita ad ogni creatura, in ogni angolo della terra. E per farlo sceglie creature imperfette, dalla fede fragile. Come noi, come me. Infatti se io dovessi dire del Vangelo solo ciò che riesco a vivere, dovrei tacere subito. Ma io non annuncio me stesso e le mie conquiste, bensì una parola che mi ha rubato il cuore, un Signore che mi ha convinto e mi ha sedotto, mi ha legato a sé e legandomi mi ha liberato. Annuncio un progetto verso cui cammino e che spero di riuscire, un giorno, a vivere. Ognuno di noi riceve oggi la stessa missione degli Apostoli:

27 ottobre 2012 - Ripartire dal poco per donare tutto

Tirate le barche a terra,  lasciarono tutto e lo seguirono. (Lc 5,11) Tirate le barche a terra lasciarono tutto e lo seguirono. Senza neppure sapere dove sarebbero andati, dove li avrebbe condotti! Lasciano il lago e trovano il mondo. Tutto è cominciato con una notte buttata, le reti vuote, la fatica inutile. Un gruppetto di pescatori delusi, indifferenti alla folla eccitata e al Maestro. E Gesù entra con delicatezza nelle loro vite, prega Simone di staccarsi un po' dalla riva. Lo prega: notiamo la finezza del verbo scelto da Luca: «Simone, per favore, ti prego!». Gesù maestro di umanità ci insegna quali sono le parole che, nel momento difficile, trasmettono speranza ed energia: non l'imposizione o la critica, non il giudizio o l'ironia, neanche la compassione. Ma una preghiera che fa appello a quello che hai: per quanto poco; a quello che sai fare: per quanto poco! Pietro, hai una barca, hai delle reti: ripartiamo da questo. Prendi il largo e get