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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

28 gennaio 2018 - Festa della famiglia

Gesù è venuto per santificare i dolci affetti della famiglia umana e a donare con la sua immacolata condotta e con la virtù di Maria e Giuseppe un modello sublime di vita familiare. Perchè la famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe è santa? Perché dovremmo guardare a loro come riferimento del nostro cammino di vita familiare? Quali sono queste virtù da custodire che loro hanno vissuto per primi? Credo che non sia opportuno dare per scontato né la santità né la vita di questa famiglia, che non è stata una vita così semplice: Maria fin dall’inizio si trova a vivere un’esperienza straordinaria, Giuseppe deve accettare un progetto completamente diverso da quello che aveva immaginato, il viaggio verso Betlemme e la nascita del proprio figlio in un luogo non ideale o comunque non quello pensato, la fuga in Egitto e il ritorno, la vita nascosta a Nazareth, un paese insignificante… non è stata certo la vita di una famiglia come quella che ci descrive la pubblicità, oppure qualche saggio che di

21 gennaio 2018 - III dopo l'Epifania

Una nuova manifestazione del Signore Gesù ci è consegnata e prosegue quel cammino iniziato nel Natale quando Dio si è fatto vicino a noi, assumendo la nostra umanità, rivelandola a tutte le genti rappresentate dai Magi venuti da Oriente. Quella manifestazione di Dio che nel giorno del Battesimo diventa una parola di conferma, una parola di compiacimento. E poi la festa delle nozze di Cana e quell’intervento con il segno della moltiplicazione, della trasformazione dell’acqua in vino a dire che il Signore è in mezzo a noi perché noi possiamo vivere la gioia quotidiana dell’incontro con lui nelle relazioni che ogni giorno sappiamo costruire. Oggi il segno è questo pane che diventa per tutti, questa condivisione che nasce da uno  sguardo colmo di compassione, un atteggiamento che non assomiglia alla pietà che anche noi proviamo in alcuni momenti: penso a quei momenti in cui durante i pranzi se la televisione è accesa compaiono delle immagini di bambini sofferenti o affamati e l’invit

7 gennaio 2018 - Battesimo del Signore

«Gesù uscì all’acqua ed ecco si aprirono i cieli e vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba sopra di lui» . Lo Spirito e l’acqua sono tra le immagini che con più favore ricordiamo perché accompagnano tutta la Scrittura e li troviamo all’inizio della Genesi, quando già al secondo versetto del capitolo I leggiamo « la terra era informe e deserta ma lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque» . Così la prima azione di Dio, il primo movimento della vita nella Bibbia è una danza: lo Spirito che danza sulle acque. Questa danza ci ricorda il volo di una colomba che cerca il suo nido, che con premura cova la vita prima che si dischiuda. Da allora, dall’inizio sempre lo Spirito e l’acqua sono legati al sorgere della vita e sono presenti nel Battesimo di Gesù e, se ci pensiamo bene, sono presenti anche nel nostro Battesimo, come una vita-sorgente. Ma qual è la vita nello Spirito che ci è stata donata nel Battesimo? La troviamo spiegata nelle parole che Gesù sente dire su di sé uscendo

6 gennaio 2018 - I Magi

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Come sono diversi i Magi del Vangelo da quelli della tradizione. Il rischio sempre più grande è di ritrovarceli prima o poi nel presepe vestiti da Babbo Natale senza cammelli o cavalli ma in compagnia di maestose renne. Come sono diversi i Magi dagli uomini di Gerusalemme, loro per seguire quella stella hanno lasciato la loro casa, hanno compiuto un viaggio lungo e difficile, hanno coltivato una speranza, hanno viaggiato di notte, hanno sfidato il freddo e il caldo, hanno sopportato la fatica, guidati da una gioia grandissima. Gli uomini di Gerusalemme imitano il loro Re e diventano sordi alle parole della profezia, incapaci di stupore davanti alla possibilità che Dio parli in modo nuovo di sé, preoccupati di non dare fastidio alla follia di Erode, disposti a sacrificare un’intera generazione piuttosto che contraddire il re sanguinario, insensibili persino alla curiosità e pigri nel compiere quel breve tratto tra Gerusalemme e Betlemme. Come sono diversi i Magi dagli uomini di

5 gennaio 2018 - Ecco l'Agnello di Dio

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“Ecco l'agnello di Dio”, così Giovanni vede Gesù mentre gli viene incontro. ‘Ecco l’agnello di Dio’ diciamo in ogni eucaristia poco prima che Gesù ci venga incontro. Un agnello non può fare paura, genera tenerezza, non è immagine del potere, è indifeso, non sa fare il male, rappresenta il Dio mite e umile, il Dio di cui non si può avere paura perché altrimenti non è il vero Dio. L’umiltà e la mitezza sono le caratteristiche del Dio che si rivela in Gesù, perché Gesù è il Dio che è avvolto in fasce in una mangiatoia, avvolto da un lenzuolo dopo lo strazio della croce.  Non più il volto del Dio degli eserciti, colui al quale offrire sacrifici, ma la vita di Dio che si fa sacrificio. Il Signore non chiede più sacrifici all'uomo ma sacrifica se stesso, non viene per portarci via qualcosa ma per donarsi totalmente. Ma qual è il volto di Dio che abita i nostri cuori? Quale volto di Dio raccontiamo con la nostra vita, con la nostra fede? Il Dio vero è mite e umile è l'

4 gennaio 2018 - La buona notizia del Vangelo

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La genealogia proposta da Luca accompagna l’inizio del ministero pubblico di Gesù. Il tempo di Natale, lo abbiamo colto in questi giorni, ci parla dell’ingresso di Dio nella storia, della possibilità che in Gesù Dio abiti la nostra vita, in ogni tempo della vita.  “ Gesù quando iniziò il suo ministero aveva circa trent’anni ”: come spesso accade in piccole annotazioni possiamo leggere importanti messaggi anche per la nostra vita. Trent’anni non sono pochi, sono un arco importante di vita, sono una vita. E cosa ha fatto Ges ù in questi trent'anni? Ha fatto quello che abbiamo fatto tutti noi: è nato, è stato allattato, curato, difeso, accudito, ha pianto, ha riso, è stato baciato, abbracciato, ha imparato ad amare, ha imparato dalle situazioni che ha vissuto, ha scelto il bene e rifiutato il male.  Ha vissuto tutti i sentimenti e tante vicende di vita che anche noi abbiamo vissuto. Ha imparato a giocare, a parlare, a pregare; è andato a scuola della Scrittura nella sinag

3 gennaio 2018 - Anna e le nostre nonne

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Credo sia capitato anche a voi di associare alcuni personaggi presenti nel Vangelo a persone conosciute realmente.  La figura della profetessa Anna mi ricorda molte persone anziane che ho incontrato personalmente.  Diverse sono le donne, infatti, che hanno incrociato la mia esperienza di vita e che hanno fatto l'esperienza della perdita prematura dello sposo, come anche della fatica di vivere allevando da sole figli ancora in tenera età.  La fede è stata per molte di loro un punto di riferimento sicuro. L'essere vedove non ha impedito di continuare la vita pur tra tantissime difficoltà, nel cercare di fare esperienza di una esistenza dignitosa offrendo alle persone loro affidate il meglio che potevano donare. Gesù nel Vangelo ci presenta spesso la figura della vedova,  nella tenacia di quella donna che importuna il giudice empio chiedendo che sia fatta giustizia; nel dolore della donna vedova di Niam che accompagna al cimitero l'unico figlio,  Gesù racconta il dolo

2 gennaio 2018 - Il Cantico di Simeone

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Poche parole quelle del cantico di Simeone, che la Chiesa ha scelto di cantare ogni sera a conclusione della giornata per dirci come sarebbe bello che ciascuno potesse chiudere ogni giorno benedicendo Dio, un Dio vicino tanto vicino dal sentirlo in un abbraccio. Benedire per cercare di rispondere a Colui che è benedizione. Benedire per non lasciare dimorare il cuore nella durezza che la vita consegna quotidianamente, quelle maledizioni che tolgono il sorriso, accorciano il respiro e spengono la speranza. Concludere ogni giorno non avendo paura della morte perché la vita ci è donata per vedere la salvezza all’opera nella nostra vita quando si declina nella misericordia per i nostri peccati, nella pazienza per le nostre pigrizie, nell’attesa per le nostre indecisioni.  Concludere ogni giorno abbandonandosi alla pace del riposo nell’umile consapevolezza di essere stati servi, di aver fatto tutto quello che potevamo fare e nella fiducia che anche se non siamo stati vigili e pronti

1 gennaio 2018 - Buon anno!

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Prima di quel tempo chi avrebbe mai dato retta ai racconti di pastori che con gli occhi ancora colmi di stupore narravano di angeli, di, luci, di canti, di un bambino che ha come culla una mangiatoia? Storie straordinarie che gente così semplice non si poteva certo inventare e per quanto non godessero di grande stima certo era che qualcosa di nuovo avesse incrociato quelle misere esistenze. Dio ci parla ancora oggi e lo fa attraverso la parola autorevole del Magistero della Chiesa, che in ascolto dello Spirito, indica la strada del Vangelo per questo tempo. Dio parla nei racconti semplici della vita di tanti uomini e donne che in ascolto dello Spirito lasciano che la propria vita sia abitata da Dio. Non ci sono apparizioni di angeli o canti melodiosi, più spesso tanta fatica e sofferenza ma ugualmente la gioia di quell’incontro con la tenerezza di Dio che si fa bambino. Maria custodisce lo stupore nel silenzio del cuore, l’unica che avrebbe parole sapienti da dire tace e ci insegna