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Visualizzazione dei post da settembre, 2015

27 settembre 2015 - V domenica dopo il martirio di S. Giovanni

Dt 6,1-9; Sal 118; Rm 13,8-14a; Lc 10,25-3 7 “ Il Signore è il nostro Dio. Unico è il Signore. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l ’ anima, con tutte le forze ” : è il primo comandamento, il fondamento di ogni alto precetto. È il primo comandamento, cuore dell ’ esperienza credente del popolo d ’ Israele. È un comandamento da custodire nel cuore, da custodire sempre quando ci si alza e quando si va a riposare, quando si esce di casa e quando vi si entra. Sempre, per ricordare che l ’ agire morale, i comportamenti devono avere come cuore un amore per Dio, perch é questo amore non si pu ò conquistare n é ricambiare, si pu ò solo accogliere. Come in ogni relazione autentica l ’ amore fa nascere gesti di gratuit à , di benevolenza, di bont à , cos ì anche per Dio. L ’ altra sera (venerd ì 25 settembre) l ’ Arcivescovo incontrando i giovani che hanno iniziato il cammino di questo anno pastorale entrando nel gruppo giovani, diceva: “ bisogna con

In principio la Parola: domenica 27 settembre 2015

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Come annunciavo durante l’omelia dello scorso 8 settembre, iniziando il nuovo anno pastorale al Sacro Monte di Varese, vorrei che trovassimo maggiormente nella Parola di Dio quanto necessario per rinnovare quei passi di comunione che già abbiamo iniziato a compiere. In particolare il giovedì sera sarà possibile radunarci per ascoltare e pregare la Parola di Dio, che verrà proclamata nella domenica seguente. Ne seguirà la preparazione della preghiera universale per tutta l’Unità Pastorale. Di seguito il testo dell'incontro Quinta domenica dopo il martirio di Giovanni il Battista - domenica 27 settembre 2015

20 settembre 2015 - IV domenica dopo il martirio di S. Giovanni

Ci sono momenti della vita che sembra impossibile affrontare con serenità anche in virtù della propria fede. Così Elia, considerato il più grande tra i profeti d’Israele, ad un certo   punto si trova a vivere un grande dramma interiore: il desiderio della fedeltà a Dio, la sua fiducia in Dio ma anche la paura. Gezabele lo sta cercando per ucciderlo, è rimasto da solo, unico profeta del Dio di Isacco, di Isacco e di Giacobbe in Israele. Ha molti nemici, rischia la vita. Ha paura. Si ritira, allora, pensando alla morte come soluzione per uscire da questo momento così oscuro; proprio in quel momento Dio si avvicina e gli mostra la strada e quel pane che gli viene offerto “ alzati e mangialo ” lo condurrà fino all’incontro con Dio, al monte Oreb. Quaranta giorni, quaranta notti: un tempo indicativo del fatto che si può compiere un cammino nella vita che porta a un compimento, che porta a un evento che risolve una situazione che sembrava impossibile. Così Elia, forte della vicinanza d

13 settembre 2015 - III domenica dopo il martirio di S. Giovanni

Is 32,15-20; Sal 50; Rm 5,5b-11; Gv 3,1-13 Nicodemo è un uomo che cerca, che si pone delle domande, che non pensa di avere già tutte le risposte, ma è un uomo che ha anche un po’ di paura, paura di lasciare le sue certezze, le sue convinzioni ma anche quella struttura di potere che si era costruito: era uno dei capi del popolo, membro del Sinedrio – istituzione più importante che c’era in quel momento in Israele. Questa domanda di verità lo porta a scegliere di andare da Gesù e lo fa di notte . La notte, nella tradizione biblica, è un tempo importante, tempo dell’incontro, dell’intimità, della possibilità di un cambiamento. Così Israele parte di notte verso quella terra che gli è stata promessa, lascia di nascosto, in fretta la terra d’Egitto. Abramo è invitato a guardare e a contare le stelle del cielo e a intuire così come l’inizio di un nuovo percorso, di un nuovo cammino di vita gli permetterà di essere padre di molti nel cammino della fede. Ancora, Giuseppe di notte pre

8 settembre 2015 - All'inizio di un nuovo anno pastorale

Siamo nuovamente saliti in questo luogo per affidare alla beata Vergine Maria l’inizio di un nuovo anno. Viviamo questo pellegrinaggio in un giorno caro alla tradizione ambrosiana. Il nostro Duomo è dedicato alla Natività della Madre di Gesù. Siamo venuti qui per chiedere la grazia di saper compiere in noi la volontà di Dio, in comunione con la Chiesa universale che si interroga sul Vangelo della famiglia in un contesto culturale nel quale questa realtà appare essere logorata e svuotata del suo fondamentale valore; è anche il tempo della misericordia   e guardiamo con gioia all’anno santo che vivremo a partire dal prossimo dicembre. Siamo inseriti nel cammino della Chiesa locale che nel magistero del nostro Arcivescovo ci indica la via dell’educarci secondo il pensiero di Cristo cioè riconoscere nella persona di Gesù, immedesimandosi in Lui, il criterio per guardare, leggere e abbracciare tutta la realtà e, nello stesso tempo, il dono e il compito di pensare Lui attraverso tut