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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

25 gennaio 2015 - Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Is 45,14-17; Sal 83; Eb 2,11-17; Lc 2,41-52 La Santa Famiglia di Nazareth porta dentro di sé un messaggio per tutte le nostre famiglie, anche in questo tempo nel quale questa istituzione sembra essere al centro di un discredito e di una sfiducia grande. Questo messaggio, che raccogliamo oggi, è che è possibile non solo una santità individuale, ma una bontà, una santità di un gruppo, di una famiglia, condivisa. Un contagio di santità attraverso le relazioni buone che riusciamo a costruire. Quando pensiamo alla santità pensiamo alla perfezione: il santo è colui che non sbaglia mai, ineccepibile, quello che non si può riprendere in nulla. In realtà la santità è questo cercare ogni giorno di entrare in sintonia con lo stesso sguardo di Dio sulla realtà; e che santità non significhi perfezione ce lo insegna anche la Santa Famiglia di Nazareth, perché neanche le relazione tra Maria, Giuseppe e Gesù erano perfette. C’è un’angoscia che è creata da questo figlio alle porte dell

18 gennaio 2015

Is 25,6-10a; Sal 71; Col 2,1-10a; Gv 2,1-11 Anche durante la vita di Gesù c’erano uomini cattivi e potenti che facevano il male, c’erano ingiustizie, violenze, guerre; c’erano uomini e donne che avevano più un motivo di disperare che di essere lieti di vivere; anche al tempo di Gesù c’erano situazioni che ci sembrano insopportabili. Eppure Lui dà inizio al suo agire in modo grande e meticoloso, attraverso un momento di festa di nozze, tanto che Giovanni ci ricorda che il primo dei segni compiuto da Gesù è proprio questo: trasformare dell’acqua in vino, perché la gioia di un matrimonio non venga meno. In tutta la Scrittura noi troviamo questo riferimento al banchetto (anche la prima lettura ce ne ha parlato): un momento di convivialità dove tutti si ritrovano insieme a mangiare, segno di quotidianità e di realtà buona. Ma quando Dio vuole parlare in modo significativo del rapporto che c’è tra lui e il suo popolo usa un’immagine particolare: quella delle nozze. Così noi troviamo

11 gennaio 2015 - Festa del Battesimo di Gesù

Is 55, 4-7; Sal 28; Ef 2,13-22; Mc 1,7-11 Certo non è da confondere il Battesimo che Giovanni dona a coloro che si rivolgono a lui e che anche Gesù riceve con e il Battesimo che la tradizione della Chiesa ci consegna. Giovanni stesso è consapevole di questa differenza e propone un Battesimo per la conversione del cuore e non un battesimo che sia perdono dei peccati. Ma come il Papa ci ricorda, i teologi interpretano questo abbassarsi di Gesù fino al battesimo ricevuto nel Giordano come volontà di santificare con la propria divinità tutte le acque, in modo che da quel momento coloro che verranno battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, sullo stesso ordine di Gesù che prima di salire al cielo invia ogni discepolo a battezzare proprio nel nome di Dio Trinità, abbiano un legame con questo evento, che conclude liturgicamente il tempo di Natale e apre quel tempo che ci prepara al tempo della Quaresima. È importante fermarci a questo tema del Battesimo per

6 gennaio 2015 - Epifania del Signore

Is 60, 1-6; Sal 71; Tt 2, 11-3, 2; Mt 2, 1-12 Dei magi sappiamo davvero poco perché il Vangelo di loro ci dice poco, non ci dice nanche che siano tre. È la tradizione a parlarci di questo numero legato ai doni che hanno portato. Così le tradizioni un po’ più folkloristiche e particolari le abbiamo dai vangeli apocrifi: provenienza, nomi… Ma di loro sappiamo davvero poco. Questo loro comparire nella storia di Gesù ci parla ancora di speranza. Così come nella notte di Natale il messaggio dell’annuncio di Gesù nato tra gli uomini è dato dai pastori, coloro che erano ritenuti ai margini della società, gente insignificante, di poco conto, gente pericolosa, oggi ci viene detto che questo annuncio del Vangelo della Nascita di Gesù è per tutti gli uomini, per coloro che cercano umilmente Dio, per coloro che cercano la verità in mezzo a dubbi, contraddizioni e fatiche; che il Vangelo di Natale è per coloro che sono piccoli, poveri, non sempre capaci di mettere tutta la loro coerenza