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28 dicembre 2013 - Santi Martiri Innocenti

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Erode mandò a uccidere tutti i bambini  che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio  e che avevano da due anni in giù. (Mt 2,16) Fuggi in Egitto! Perché l'angelo comanda di fuggire, senza garantire un futuro, senza indicare la strada e la data del ritorno? Dio interviene così: non ti protegge dall'esilio, ma dentro l'esilio; non ti custodisce dalla notte, ma dentro la notte. Quella vicenda di persecuzioni, quella storia di fuggiaschi ricercati a morte è la storia di milioni di famiglie ancora oggi. Non vi torna in mente la fuga in Egitto di Giuseppe con Maria e il Bambino ogni volta che una famiglia straniera bussa alla nostra porta e chiede aiuto? È storia sacra che si ripete: sacra è la vita, più sacra ancora la vita perseguitata. Mille Erodi ancora oggi emanano morte. Erode però viene giocato dai Magi e da Giuseppe, perché c'è Qualcuno che veglia anche nella notte, anche quando noi dormiamo, è nel nostro profondo ed ecco che l'uomo giusto

San Giovanni apostolo e evangelista

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Dio, vedendo il mondo sconvolto dalla paura, interviene sollecitamente per richiamarlo con l’amore, invitarlo con la grazia, trattenerlo con la carità, stringerlo a sé con l’affetto. San Pietro Crisologo,  Discorso 47   1Gv 1,1-10; Sal 96; Rm 10,8c-15; Gv 21,19c-24

Santo Stefano

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Martirio di Santo Stefano, Giorgio Vasari, Vaticano Pinacoteca  «Ma com’è la luce che ci offre Gesù? Possiamo riconoscerla perché è una luce umile. Non è una luce che si impone, è umile. È una luce mite, con la forza della mitezza; è una luce che parla al cuore ed è anche una luce che offre la croce. Se noi, nella nostra luce interiore, siamo uomini miti sentiamo la voce di Gesù nel cuore e guardiamo senza paura alla croce nella luce di Gesù». Papa Francesco, 3 settembre 2013

Benvenuti nel mio presepio

Non mi hanno mai ispirato molta simpatia i messaggi di auguri telematici inviati ad una segreta lista di indirizzi e per quanto alcuni auguri siano curati e interessanti, non riescono a darmi il calore della parola che diventa lettera o biglietto. Così nell’accettare che il mio augurio quest’anno sia affidato alle pagine della Stanza di Enoch so di entrare in un compromesso che, se da una parte mi toglie la possibilità di dire ad alcuni amici o ai miei famigliari una parola personale, consente a molti, anche a chi mi conosce poco, di leggere una parola che vuole essere una benedizione. Vi invito ad entrare nel mio presepe. Quest’anno il mio presepe si distende su un vasto territorio, quello dei Comuni di Castelnuovo Bozzente e Beregazzo con Figliaro In queste prime settimane ho imparato la geografia del mio presepio e così se posso percorrere una “classica” via Roma e una più “storica” via XXV aprile, posso imbattermi anche in via Digaa, via Ceree e via Firagnino… Ma i