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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

31 agosto 2015 - Al termine del viaggio in Bulgaria

Ripropongo il testo dell'omelia della messa celebrata  al termine del viaggio-pellegrinaggio in Bulgaria. Raccolgo attorno ad alcuni episodi, ad alcune parole queste giornate proprio come faccio normalmente con i ragazzi al termine della vacanza comunitaria quando ci troviamo insieme e condividiamo, cioè ciascuno dice quello che sente essere più importante per sé. Provo così a dire alcune parole che non possono esaurire tutto quello che c’è stato ma vogliono essere un tentativo di raccogliere, come si fa al termine di ogni percorso, qualcosa di buono, piccoli segni che potrebbero essere utili tornandoci con il pensiero. La prima parola che vorrei custodire nasce proprio da questo brano della lettera di San Giovanni apostolo in cui dice: “ noi abbiamo veduto con i nostri occhi e per questo lo raccontiamo perché voi siate in comunione con noi”. Certamente quello che Giovanni dice è riferito a Gesù, a quello che lui ha visto e racconta perché la comunità che lo ascolta possa

23 agosto 2015 - domenica che precede il Martirio di S. Giovanni

È la memoria del martirio di Giovanni il Battista, l’occasione per fermarci a riflettere, a meditare sulla nostra fede, su ciò che caratterizza il nostro aderire quotidianamente al Dio di Gesù Cristo. Tutti noi sperimentiamo come la fede possa essere talora attraversata da momenti di dubbio, di fatica e talvolta possa essere posta nella condizione di trovarci contrari a qualcuno, magari anche vicino a noi, della nostra famiglia. Forse nessuno di noi ha vissuto l’esperienza della persecuzione a motivo della fede, tuttavia sappiamo come siano molti oggi i nostri fratelli e le nostre sorelle nella fede che, a motivo della loro adesione al Signore, pagano con la vita, sofferenza e morte. Vivere in modo autentico la fede da sempre chiede una scelta coraggiosa, fedele, quotidiana: non solo perché può essere minacciata dall’esterno, ma perché noi stessi facciamo esperienza di come essa possa essere fragile. Ogni giorno viviamo una lotta interiore tra ciò che ci inclina verso il ben

16 agosto 2015 - XII domenica dopo Pentecoste

Ger 25, 1-13; Sal 136; Rm 11, 25-32; Mt 10, 5b-15 Normalmente ci infastidiamo se qualcuno non ci ascolta e possiamo immaginare qualche situazione nella quale abbiamo chiesto a qualcuno di fare per noi qualcosa, oppure di ascoltarci e questo non l’ha fatto. La nostra reazione è stata quella, probabilmente, di chi si sente un po’ trascurato o quasi invisibile. Penso a quelle situazioni in cui un genitore chiede a un figlio un piacere, oppure tra marito e moglie. A volte, quando non si è ascoltati si può cadere in una sorta di tristezza perché ci si sente estranei. La prima lettura ci dice, per bocca del profeta Geremia, che per ventitré anni “ con premura e insistenza” lui ha proposto ai capi del suo popolo la conversione del cuore. Ventitré anni. Noi lo raffrontiamo a quelle piccole durezze che nascono da un dialogo mancato, da un ascolto non compiuto. L’invito alla conversione è un invito quotidiano da parte di Dio, non perché Lui sia una sorta di esattore delle tasse, per

15 agosto 2015 - Assunzione di Maria

La prima orazione ci ha esortato ad avere uno sguardo che costantemente è rivolto verso i beni eterni. La festa che oggi viviamo, che si colloca all’interno dell’estate, in questo tempo di riposo, è richiamo a vivere tutto ciò che ogni giorno affrontiamo con questo desiderio: avere sempre uno sguardo di cielo nella nostra vita . Così, l’Assunzione di Maria in cielo ci ricorda qual è il nostro destino ultimo, quello che ci accomuna tutti: tornare a Dio, Colui dal quale siamo venuti. Ci ricorda anche che questo tempo che ci è dato di vivere nella storia, tempo impastato di tante attività quotidiane che ci richiedono attenzione, premura, cura, fedeltà, ci è dato perché riconosciamo il volto di Dio che vedremo faccia a faccia quando anche noi, completando questo itinerario, arriveremo al cielo. Fermarci e contemplare Maria è sempre un invito a considerare come questa umile donna, piccola, di un paese insignificante, sia stata capace di custodire quella dinamica fondamentale che