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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Pasqua nella Risurrezione del Signore

Una Pasqua di rinascita Dopo l’abbandono al Padre, là nel Getsemani, il volto del Maestro è diventato severo, indurito direbbe Luca. Non ostentata supponenza ma decisa determinazione “non come voglio io, ma come vuoi tu”. L’ho visto non indietreggiare davanti all’amico che veniva per consegnarlo alla morte e ho pensato a coloro che sono capaci di un’amicizia autentica, fedele, dolce e premurosa. Chiedo che per voi amici sia Pasqua nella rinascita di un’ amicizia che ha l’intensità del profumo, e della vita donata con gratuità ancora, anche a me. L’ho visto stare di fronte al potere del male in silenzio, mite e paziente… caricato della croce, e ho pensato al dolore di chi subisce il male e non sbraita e non rivendica e in silenzio prega e se osa parlare è solo per dire “se ho parlato bene perché mi hai colpito?”. Chiedo che per voi sofferenti sia Pasqua nella rinascita della speranza che “niente ci può separare dall’amore di Dio in Cristo Gesù”. L’ho visto aiutato da uno sconos

Sabato Santo - Il mio impegno con lui

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Koder, La deposizione nel sepolcro Il mio prete ha tolto anche i grossi candelieri di ferro battuto: sull'altare non c'è che il grande Crocefisso e la sua ombra fatta anche più grande.
Questa nudità m'agghiaccia. Vorrei tornare indietro, ma la folla che procede, mi ferma e mi getta come una barca strappata all'ormeggio contro il Crocefisso.
Mi addosso ad una colonna per respirare un poco. Ho preso il posto del pubblicano, del senza-fede, di chi è sospeso tra la disperazione della strada e la nudità dell'altare, una nudità minacciosa, inscalabile.
Se qualcuno mi leggesse il cuore, mi spregerebbe. Passo per un uomo forte, ho fama di spirito superiore e sono tornato a vedere la consueta cerimonia della croce, che mi ha sempre lasciato indifferente o rivoltoso. - Ho paura... Invecchio. Ma a questo declinare ero preparato. Vi son fatalità scontate in precedenza. Certe illusioni se le fanno soltanto gli imbecilli che non vogliono accorgersi che, al tramonto, l

Venerdì Santo - Abbandonarsi

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Koder, Getsemani «Non siete capaci di vigilar meco un'ora sola?".  (Matteo 26,40) Non chiede molto l'Agonizzante: un'ora sola di vigilanza con lui. Non pretende che lo difendano. «Riponi la tua spada, perché tutti quelli che prendon la spada periscono di spada. Credi tu forse ch'io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest'istante più di dodici legioni d'angeli?»  (Matteo 26,52-53). Chi difende la religione coi mezzi degli uomini, la diminuisce. C'è ancora qualcuno che cerca di piegare la chiesa con le minacce di Pilato. «Non mi parli? Non sai che ho potestà di liberarti e potestà di crocifiggerti?». La chiesa gli può rispondere imperturbata:  «Tu non avresti potestà alcuna contro di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto»  (Giovanni 19,11). Anche Pilato entra in un disegno divino. Chi perseguita il Cristo, chi ne ordina la crocifissione è un  subordinato . Fa del male, tanto male; ma la sua non è l'ul

Giovedì Santo - «Capite quel che vi ho fatto?»

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«Io vi ho dato un esempio,  affinché anche voi facciate come vi ho fatto»   (Gv 13,15) Koder, lavanda dei piedi Un lontano mi scrive parole, che, se non mi sorprendono, mi fanno soffrire. «Non parteciperò al rito del giovedì santo. La lavanda mi ha sempre inchiodato . Forse passa per quest'impressione incancellabile il filo che mi tiene ancora avvinto, in un certo senso, alla chiesa. Ma se ci tornassi quest'anno con l'animo che mi hanno fatto gli avvenimenti all'insaputa di me stesso, mi verrebbe la tentazione di gridare anche contro di voi, che pur mostrate di capire tante cose: capite voi quello che fate? - Forse non l'avete mai capito: certo, adesso, non lo capite più. Quell'azione è un capovolgimento della vita e voi ne fate un rito». Amico caro e lontano, nella mia chiesa non si fa la funzione del Mandato , ma il vangelo che lo racconta, lo leggo ugualmente a bassa voce - il tono dell'indegnità che si confessa - davanti al cenacolo,