Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2016

24 aprile 2016 - V domenica di Pasqua

Si può obbligare qualcuno ad amare? Si può obbligare qualcuno a dire “ offro la mia vita a questa persona perché sono stato comandato” ? Non si può obbligare qualcuno ad amare. Oggi abbiamo ascoltato nel brano di Vangelo questo comandamento nuovo « amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi» . Se non si può essere comandati, se non può comandare a qualcuno di amare, cosa vorrà dire “ricevere un comandamento”? Noi conosciamo già i comandamenti: ce ne sono altri che ci sono stati consegnati e che troviamo nel Primo Testamento; dieci parole che descrivono il comportamento nei confronti di Dio e nei confronti degli altri. Alcuni invocano queste dieci parole come sufficienti per determinare i rapporti tra le persone e spesso alcuni si nascondono dietro questi comandamenti per distinguere chi è giusto da chi è ingiusto. Forse, questa parola, comandamento , la possiamo leggere alla luce della Parola di Dio di questa domenica e comprendere, come dice Paolo, che c’è una via per aspir

Ciao don Lino!

Immagine
22 agosto 1935 - 22 aprile 2016 Signore misericordioso,  che al tuo servo e nostro amico don Lino   nel tempo della sua dimora tra noi,  hai affidato la tua parola e i tuoi sacramenti,  donagli di esultare per sempre  nella liturgia del cielo.

In principio la Parola - domenica 24 aprile 2016

Immagine

17 aprile 2016 - IV domenica di Pasqua

C’è una vocazione che ci accomuna tutti: tutti siamo figli di Dio. Questo essere chiamati alla comunione con Dio è il cammino di ciascuno che poi si rivela, si manifesta, in un mondo singolare e particolare che chiamiamo vocazione. Questa parola, però, nella storia ha un’accezione che ci rimanda immediatamente alla vita consacrata, ai sacerdoti, ai religiosi. Tuttavia, essa ci ricorda come il nostro modo di vivere nasce dalla comunione con Dio, la qualità del nostro modo di vivere. Gesù dice che c’è una profonda comunione tra lui e il Padre ed è questa comunione che determina il suo modo di agire, di parlare, dà a lui la forza di compiere segni, di parlare anche davanti a coloro che lo osteggiano, di arrivare persino ad accettare la morte come condizione nella quale rivelare finalmente tutto se stesso come il volto misericordioso di Dio. Se la nostra vocazione è essere figli, è essere santi possiamo, in relazione a questa profonda comunione con il Signore Gesù, intuire che come l

10 aprile 2016 - III domenica di Pasqua

Paolo fece chiamare i notabili dei giudei, i quali dissero «è bene ascoltare quello che tu pensi». Paolo si fa carico, pur essendo prigioniero, di continuare quell’opera di apostolo che ha ricevuto per grazia di Gesù Cristo e che gli è stata donata per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti a gloria del Suo nome. Paolo è consapevole che questo annuncio non è sempre accolto; anche i notabili dei giudei si mostrano alcuni persuasi, altri no, ma sa che è «punto d’onore - così dice nelle sue lettere - annunciare il Vangelo». L’essere apostolo non è un compito ma un dono. Pertanto non si tira indietro e lo fa con un’intensità che tutti gli Atti degli Apostoli ci raccontano e le sue lettere ci testimoniano. Annunciare il Vangelo di Gesù, che è Gesù, mostrare che la Luce del mondo non è un’opinione ma è la strada per la piena conoscenza del Volto di Dio: «chi conosce me conosce il Padre». Questa conoscenza va alimentata, non può rimanere in superficie. Paolo nelle sue lette

3 aprile 2016 - II domenica di Pasqua

L’arco di un’intera settimana ci ha permesso di accompagnare Gesù nel tempo della sua Passione fino alla sua morte e alla sua risurrezione. L’arco di una settimana è stato vissuto in questi giorni come un unico grande giorno per dire a tutti che la gioia della risurrezione, l’annuncio pasquale “ Gesù Cristo, il Crocifisso, è risorto ” non può essere contenuto nello spazio di uno solo giorno, ma ha bisogno di dilatarsi perché questo annuncio, fonte e fondamento della nostra fede, accompagni l’agire quotidiano, ogni giorno della vita. Così la settimana diventa lo spazio nel quale noi organizziamo i nostri appuntamenti, tutto ciò che riguarda il lavoro, la famiglia, il tempo libero, le scelte che caratterizzano il nostro agire. Ogni domenica torna il giorno del Signore per ricordarci che la settimana prende forza, alimento da questo incontro con Gesù nell’Eucaristia e il rinnovarsi dell’annuncio “ Gesù Cristo è risorto! ” diventa per noi il motivo per cui riprendere il cammino quoti