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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

25 giugno 2017 - III dopo Pentecoste

Anche la Parola di Dio di questa domenica ci riporta al tema che stiamo vivendo durante il nostro Oratorio Estivo. Il tema è “ Detto fatto ” e riguarda la creazione. Se abbiamo posto attenzione, nella prima lettura si parla proprio dell’origine del progetto buono di Dio nella creazione dell’uomo. In questa pagina troviamo il cuore stesso di Dio. « Allora Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente » : perchè secondo la Scrittura, secondo l’insegnamento della Chiesa, Dio ha creato il mondo? Cosa lo ha spinto a mettere in ciascuno uomo “un alito di vita”, la sua stessa Presenza? Perché solamente quell’alito di vita lo fa diventare un essere vivente. Innanzitutto, la buona notizia che dovremmo sempre raccontare a noi stessi e a tutti è che noi siamo nati  come figli, siamo stati voluti e pensati come figli. Così, nella nostra esistenza, in quella di ciascuno di noi nessuno escluso, è impressa la stessa pre

18 giugno 2017 - II dopo Pentecoste

« È scritto amerai il prossimo e odierai il nemico. Ma io vi dico “amate i vostri nemici”». Il Vangelo è qui, è tutto qui: amatevi perché altrimenti l’esito di un cammino diverso da questo sarà la distruzione; altrimenti la vittoria sarà sempre del più violento, del più armato, del più crudele. Gesù nel Vangelo vuole eliminare il concetto stesso di nemico perchè la violenza produce violenza, come una catena infinita. Gesù dice “io scelgo di spezzare questa catena, di non replicare sugli altri ciò che ho subìto ed è così che divento pienamente libero”. Nella Scrittura troviamo espressioni che ci avvicinano al buon senso e che ci vanno bene, come “ occhio per occhio, dente per dente” ed era già tantissimo perché avevamo ascoltato, sempre nella Scrittura, come Lamech, figlio di Caino, diceva “ho ucciso un uomo per una scalfittura e un ragazzo per un mio livido” ma Gesù arriva a dirci che quando ricevi uno schiaffo non devi rispondere con uno schiaffo ma, anzi, devi essere disposto

11 giugno 2017 - Santissima Trinità

« Voglio avvicinarmi per vedere questo strano spettacolo. Perchè il roveto arde ma non si consuma?» Uno strano spettacolo, qualcosa che ci colpisce e non comprendiamo. Può essere così anche del dogma della Trinità, fondamento della nostra fede, eppure quando siamo chiamati a parlarne ci rendiamo conto che subito ci incartiamo. Se rimaniamo a un livello di voler far diventare “tre in uno”, “uno in tre” creiamo solo più confusione. Se noi guardiamo a questo mistero - dove questa parola ci indica qualcosa che possiamo  solo balbettare - ci rendiamo conto che per comprenderlo di più dobbiamo cogliere qual è l’essenza, attraverso quel linguaggio che Gesù ci presenta. Gesù ci parla continuamente di una relazione, di un rapporto che lui ha con il Padre e con lo Spirito. Il mistero della Trinità ci dice che all’origine di tutto c’è un legame, non c’è solitudine, non c’è pensare unicamente a se stessi, ma dall’inizio c’è una comunione. Un solo Dio, tre persone. Dio non è in se stesso sol

4 giugno 2017 - Pentecoste

«Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra». Questo riconoscere la presenza di Dio Spirito Santo nella nostra vita, intorno a noi e in noi è il grande dono di questa Pentecoste, che abbiamo preparato nei cinquanta giorni del tempo Pasquale. Oggi siamo qui per chiedere al Signore di rinnovare in noi la consapevolezza di essere uomini e donne secondo lo Spirito. Spirito che nella Scrittura ci viene presentato in modi diversi, per dirci che non si può contenere, non si può pensare di definire in un unico modo Dio ma sempre ci sorprende. Così il Vangelo ci racconta, anche attraverso le parole di Gesù, come lo Spirito sia una presenza che consola, lieve come una carezza del cuore, una presenza discreta che va accolta con attenzione perché non fa chiasso, non fa rumore. Abbiamo ascoltato anche negli Atti degli Apostoli questa presenza mite forte, un’energia che si manifesta nel fuoco per dire come lo Spirito spalanchi sempre verso orizzonti nuovi, che non si può contenere dentro l