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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

31 dicembre 2017 - Te Deum

Questa mattina ho ricevuto questo messaggio dal Bangladesh dove un’amica Suora vive come medico in un Ospedale per i più poveri tra i poveri. Diceva così: “Siamo alla fine dell’anno, qui c’è la messa con il canto del TE DEUM, noi faremo adorazione di ringraziamento e vorrei portati con me. Se vuoi condividere che cosa ti ha lasciato il 2017 e il proposito per il 2018 lo porterò con me nella preghiera… un abbraccio”. Ho accolto questo messaggio come un benedizione e un invito. Una benedizione innanzitutto che fa eco a quelle parole che ogni anno ci vengono regalate proprio nella celebrazione che chiude un anno del Signore e che ne introduce uno nuovo: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Una benedizione che diventerà la nostra preghiera con il Te Deum, antico inno di ringraziamento per l’anno appena trascorso. Dio mi benedice, Dio ci

31 dicembre 2017 - Domenica nell'ottava di Natale

In principio: questa parola è tornata diverse volte nelle letture che abbiamo ascoltato e con forza all’inizio del Vangelo e subito, anche per chi tra noi è più distratto, questa parola rimanda a un altro principio, quello che leggiamo all’inizio del Libro della Genesi: « In principio Dio creò il cielo e la terra». Questo principio che oggi ci viene proposto ci invita ad andare oltre il tempo, all’origine, perchè ci parla di Colui nel quale tutto è stato creato. Gesù è la rivelazione del Padre, è Colui nel quale ogni realtà vivente è stata pensata; è il modello di riferimento per ogni realtà creata. Così Gesù ha speso tutta la sua vita nel raccontarci del Padre. Lui, la Parola definitiva del Padre, che è costantemente rivolta verso di Lui « Io e il Padre siamo una cosa sola». In tutta la sua esistenza Gesù ha speso il suo tempo per dirci che ogni sua parola è del Padre, ogni suo gesto è del Padre, ogni progetto, anche l’affidarsi completamente a lui, anche quando le tenebre, quell

31 dicembre 2017 - In Principio era il Verbo

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Abbiamo ascoltato "In principio…." e subito queste parole ci ricordano l’inizio del libro della Genesi "In principio Dio creò il cielo e la terra…….”, ma l’inizio evocato dall’evangelista vuole andare oltre il tempo e portarci là dove non c'è né inizio né mutamento. “In principio era il Verbo": in principio era Gesù la Parola, Gesù che è rivolto verso il Padre, perché come dice lui stesso “ io e il Padre siamo una cosa sola ”. Gesù in tutta la sua vita ci ha parlato di questa sua origine, nel suo vedere il Padre sta l’origine di ogni parola, di ogni gesto, di quel suo affidarsi anche quando le tenebre appaiono terribilmente più forti della luce. Gesù è la vita, così spesso cantiamo “tu sei la mia vita” e così spesso anch’io prego “tu sei i miei giorni” parole vere che chiedono l’umile coraggio di vivere il vangelo nella quotidianità della vita. Anche se per il cristiano il ritmo del tempo è dettato dall’anno liturgico, l’ultimo giorno dell’anno si car

30 dicembre 2017 - Ascoltare la Parola di Dio

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Il Vangelo di oggi è tratto dal capitolo nel quale Luca mette in luce l’importanza della preghiera: il Padre nostro, la confidenza, l’insistenza, la vigilanza. In questo contesto avviene un fatto straordinario: l’incontro e il dialogo tra una donna e Gesù è una novità assoluta. Sappiamo bene la poca considerazione che la donna aveva nel contesto sociale in cui Gesù vive la sua esistenza. Sicuramente una delle novità dell’annuncio di Gesù è il riconoscimento della dignità della donna in comunione con l’uomo. Una donna nella folla, affascinata dalla parola autorevole di Gesù, dal suo potere sui demoni e dalla sua sapienza, esprime con entusiasmo la sua gioia e la sua disponibilità a riconoscere Gesù come Maestro per la sua vita e lo fa con parole immediate: «Beata colei che ti ha portato nel grembo, e le mammelle che ti hanno allattato!». E Gesù si dimostra straordinario dicendole: No! Non hai nessun bisogno di essere madre, mia madre, per essere beata. Ti basta ascoltare la

29 dicembre 2017 - La scuola di Nazareth

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La storia di Gesù è legata profondamente a Maria e Giuseppe e, anche se la parte dei Vangeli che narra l’infanzia di Gesù non è ampia, è sufficiente per mettere in luce come la Santa Famiglia sia punto di riferimento per tutti noi. Innanzitutto per il dato dominante che la caratterizza la relazione con Dio. Questo profondo legame viene raccontato attraverso la presenza degli angeli. Un angelo parla a Giuseppe in sogno. Ancora una volta un sogno. Nella cultura semitica il sogno non è un vaneggiamento perduto nell’inconscio ma luogo dell’incontro con Dio. Alle parole dell’Angelo Giuseppe risponde con prontezza e compie quello che gli è stato detto. Nel vangelo non troviamo parole attribuite a Giuseppe, troviamo costantemente l’atteggiamento dell’uomo giusto che ascolta la Parola di Dio e cerca di viverla, che si affida ad essa per custodire la sua famiglia. La spiegazione della scelta di abitare a Nazareth viene letta nella decisione prudente di Giuseppe di non abitare in Giudea te

28 dicembre 2017 - La compassione di Dio

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Aleggia ancora il canto degli Angeli, è ancora festa nelle nostre case, Gesù è in mezzo a noi e ci parla di vita, ma allo stesso tempo risuona il pianto di tante mamme: quanta tristezza in tante case, quanti uomini ci parlano di morte! Gesù bambino, il Dio con noi che si fa fragile e piccolo, è davvero uomo e sperimenta come l’uomo sia sempre minacciato ed esposto a quella che spesso ci appare una violenza cieca e assurda, che non risparmia neppure l’innocenza dei bambini. E quando ci troviamo di fronte al dolore innocente la fede si interroga: perché il Signore permette questo, perché non ferma la mano degli assassini, perché non sopprime il tiranno e non salva l’innocente?  Dio interviene, Dio viene in aiuto, Dio soccorre, ma non con la sua onnipotenza bensì con la sua compassione, non salva dal dolore ma nel dolore, non salva dalla morte ma nella morte. La compassione di Dio, cioè il suo patire insieme con i suoi figli è la sola risposta accettabile, nella speranza della ri

27 dicembre 2017 - Seguimi!

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Seguimi ! Questo è l’invito che abbiamo ascoltato nel Vangelo di oggi. Questo rinnovato appello alla sequela conclude il noto dialogo tra Gesù risorto e Pietro presso il lago di Tiberiade. Nel condurre Pietro a prendere coscienza di una capacità di amare che ancora non è pronta a dare la vita, “ quando sarai vecchio un altro ti vestirà e ti condurrà dove non vuoi ”, Gesù esorta Pietro a ripartire riportando al cuore la gioia degli inizi e facendogli sperimentare che quello sguardo incrociato prima della condanna a morte non è mai stato un rimprovero ma un invito, seguimi! Caratteristica fondamentale del discepolo è seguire Gesù dimenticando sé stesso, condividendo la croce della lotta contro ogni forma di male. Ma Pietro sa anche che questa sequela è realmente possibile solo se alimentata da un’intimità che nel discepolo Giovanni ci è presentata anche attraverso una definizione che talora ci può suonare strana, quasi ingiusta “ il discepolo che Gesù amava ”. Questo modo di dirsi

26 dicembre 2017 - Tutto concorre al bene di coloro che credono in Dio

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Di fronte al rifiuto del mondo, che può manifestarsi in modi diversi, indifferenza, odio, emarginazione, persecuzione, omicidi, il discepolo di Gesù non può cedere alla paura, al dubbio, allo smarrimento: " Se il mondo vi odia sappiate che prima di voi ha odiato me prima di voi". lI termine mondo non indica certo la realtà creata che è opera buona di Dio, quanto piuttosto l’opera di chi cerca di impedire la realizzazione del Regno di Dio. Gesù parlando dell’odio che i discepoli troveranno nel mondo a causa del suo nome, ci ricorda come l’unica via da seguire sia proprio la sua, quella del perseguitato e condannato a morte, e che la ragione della persecuzione stia nel fatto che i discepoli non sono dal mondo e non appartengono al mondo. L’appartenenza a Cristo, rifiutato dal mondo, genera quell’odio che definisce il discepolo e lo rende testimone, martire, della sua scelta di vivere la vita ad imitazione di Cristo. La memoria del primo martire Stefano, proprio il gior

25 dicembre 2017 - Santo Natale!

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C’è un forte contrasto tra la presentazione di Cesare Augusto che ci viene descritto mentre esercita il suo potere universale ed un bambino che nasce in una stalla. Da un parte il decreto che ordina il censimento, volontà esplicita di dire la propria forza e dall’altra la storia di un’umile famiglia che vive ai confini di quel mondo che si vuole possedere. Ma è proprio in quella periferia dell’Impero che nasce il Salvatore, e il presunto titolo di “salvatore” con il quale si fregiavano gli imperatori si svuota di valore.  Al centro c’è una famiglia. Giuseppe è il padre discendente di Davide che trasmette a Gesù la benedizione di Abramo, la discendenza regale, la legge e le promesse. In occasione del censimento deve recarsi “ alla città di Davide, chiamata Betlemme ”, la città dalla quale, secondo la profezia, deve uscire colui che guida il popolo di Israele. Per Giuseppe, l’uomo giusto, questa non può essere solo una coincidenza o una fatalità. Maria è la sposa di Giuseppe, pre

24 dicembre 2017 - Ogni storia è amata da Dio

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N el Concilio Vaticano II leggiamo questa espressione: " Gesù ha amato con cuore d’uomo, ha pensato con mente d’uomo ed ha lavorato con mani d’uomo". Questa frase  trova il suo fondamento nella genealogia di Gesù. Una lunghissima lista di nomi per lo più a noi estranei ma non per coloro che ascoltavano il Vangelo di Matteo. Ma perché leggere pagine come queste? Cosa possono regalare alla nostra vita? Credo ci aiutino a riscoprire la preziosità della storia di chi ci ha preceduto. Ogni nome appartiene ad un volto unico e irripetibile. Ogni vita ha un valore assoluto. Ogni nome è scritto nel palmo della mano di Dio. Gesù, Dio con noi, entra nella storia degli uomini e gli uomini nella storia di Dio. Gesù fa sua la storia degli uomini, di tutti gli uomini, così nel rileggere quei nomi scopriamo vissuti che non possiamo definire esemplari, alcuni sono persino discutibili.  Re infedeli e poco virtuosi, donne peccatrici e straniere. Gesù fin dall’inizio della stori