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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

31 agosto 2012 - Giovanni disse: ecco l'agnello di Dio

«Ecco l’agnello di Dio!» (Gv 1,36) Avere gli occhi di Gio­vanni. Vedere Gesù venire verso di noi. Riuscire a scorgerlo mentre viene sempre più vicino: Dio in cerca di noi, braccia ine­vitabili. Sentirsi desiderato e cercato, è solo questo che salva le malattie dell’anima. La missione di Gesù è con­densata da Giovanni in una frase sola: Ecco l’agnello di Dio. Parole folgoranti che a o­gni Eucaristia noi rilanciamo verso i cieli e verso un picco­lo pane. Ecco l’agnello, ecco l’animale dei sacrifici, l’ulti­mo nato del gregge, il sangue versato, il grido innocente che riempie ogni sera il tem­pio nell’ora dei sacrifici. Ecco l’ultima vittima, immolata perché non ci siano più vitti­me. L’ultimo ucciso perché nessuno sia più ucciso.   Dio non chiede a noi sacrifi­ci, si sacrifica per noi. Non chiede offerte, è invece lui che offre se stesso in olocau­sto. Ecco l’agnello di Dio: ec­co la morte di Dio perché non ci sia più morte. E noi pos­siamo solo affacciarci, con un senso di ve

30 agosto 2012 - Il Precursore

«F ra i nati da donna non è sorto alcuno  più grande di Giovanni il Battista ». (Mt 11,11) [...] Giovanni non era solo un profeta, servo della parola di Dio da proclamare agli uomini quale annuncio di pace, ma era anche il Precursore, l’inviato per “preparare la via” a Cristo e indicarlo come gioiosa verità offerta all’uomo. Per tale motivo Gesù esclama: “In verità vi dico, tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista” ( Mt  11, 11). A queste parole Gesù ne aggiunge altre che fanno riflettere: “Tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. Perché la compiacenza del Padre si posa in pienezza su quanti sono rinati nello Spirito, e i figli di adozione sono elevati a una familiarità con Dio imparagonabile a quella, che nella vita terrena ha potuto gustare Giovanni. Anzi, a motivo di quest’ultima frase, possiamo affermare che questo secondo intervento di Cristo non si riferisce solamente a Giovanni il Battista, ma - in un certo se

29 agosto 2012 - Martirio di Giovanni il Battista

  Il re mandò una guardia  e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. (Mc 6,27) “Da autentico profeta, Giovanni rese testimonianza alla verità senza compromessi. Denunciò le trasgressioni dei comandamenti di Dio, anche quando protagonisti ne erano i potenti. Così, quando accusò di adulterio Erode ed Erodiade, pagò con la vita, sigillando col martirio il suo servizio a Cristo, che è la Verità in persona.  (Benedetto XVI, Angelus, 24 giugno 2007)   Is 48, 22-49,6; Sal 70; Gal 4,13-17; Mc 6,17-29

28 agosto 2012 - Sant'Agostino

«Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco ». (Lc 3,16c) La gente è turbata: Giovanni è un uomo buono, mostra loro una strada semplice, dà loro retta... che sia lui il Messia? Ed ecco la notizia: arriva uno più forte che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Arriva il Cristo, è lui la risposta a cosa dovete fare, è lui colui che brucia dentro, che dà forza. Giovanni ancora non lo conosce eppure il suo cuore pulsa di gioia. Gesù è fuoco, non pia devozione, non bella abitudine, non saggezza da seguire.   Fuoco, fuoco, fuoco che brucia, che inquieta, che scalda, che illumina, che turba nel profondo, che scardina, che riempie. Giovanni già ne assapora la presenza, già ne coglie la statura immensa, inattesa, sconcertante. Eppure lui, il più grande tra i nati da donna, verrà ucciso per il ballo sensuale di un'adolescente, ucciso da un re fantoccio suddito dei propri desideri e del giudizio della gente. Ma è felice, comunque, sin d'ora.   Giovanni ha già il cuore colmo

27 agosto 2012 - Buone novelle nella vita di ogni giorno

«Viene dopo di me colui che è più forte di me». (Mc 1,7a) [...] Viene do­po di me uno più forte di me. Gio­vanni non dice: verrà, un giorno. Non proclama: sta per venire, tra poco, e sarebbe già una cosa gran­de. Ma semplice, diretto, sicuro dice: viene. Giorno per giorno, continuamente, adesso Dio vie­ne. Anche se non lo vedi, anche se non ti accorgi di lui, viene, in cammino su tutte le strade. Si fa vicino nel tempo e nello spazio. Il mondo è pieno di tracce di Dio.   C'è chi sa vedere i cieli riflessi in una goccia di rugiada, Giovanni vede il cammino di Dio nella pol­vere delle nostre strade. E ci aiuta, ci scuote, ci apre gli occhi, insinua in noi il sospetto che qual­cosa di determinante stia acca­dendo, qualcosa di vitale, e rischiamo di non vederlo: Dio che si fa vicino, che è qui, dentro le co­se di tutti i giorni, alla porta della tua casa, ad ogni risveglio. La pre­senza del Signore non si è rarefat­ta in questo mondo distratto, il Re­gno di Dio non è stato so

"Io so dormire in una notte ventosa": quando fedeltà e provvidenza vivono insieme

Il padrone di una grossa fattoria aveva bisogno di un aiutante che badasse alle stalle e al fienile. Come voleva la tradizione, il giorno della festa del paese, cominciò a cercare. Scorse un ragazzo di 16-17 anni che si aggirava tra i baracconi. Era un tipo alto e magro, che non sembrava molto forte. «Come ti chiami giovanotto?». «Alfredo, signore». «Sto cercando qualcuno che voglia lavorare nella mia fattoria.. Ti intendi di lavori agricoli?». «Sissignore. Io so dormire in una notte ventosa!». «Che cosa?» chiese il contadino sorpreso. «Io so dormire in una notte ventosa». Il contadino scosse la testa e se ne andò. Nel tardo pomeriggio, incontrò nuovamente Alfredo e gli rifece la proposta. La risposta di Alfredo fu la medesima: «Io so dormire in una notte ventosa!». Al contadino serviva un aiutante non un giovanotto che si vantava di dormire nelle notti ventose. Provò ancora a cercare, ma non trovò nessuno disposto a lavorare nella sua fattoria. C

26 agosto 2012: Dio e l'uomo speranza intrecciata

«Non abbiate paura:  voi valete più di molti passeri! ». (Mt 10,31) Non abbiate paura: voi valete più di molti passeri! Un Dio che si prende cura dei passeri e poi si perde amo­roso a contarmi i capelli in capo. Eppure i passeri con­tinuano a cadere, gli inno­centi a morire, i bambini a essere venduti. E Dio a ras­sicurare i suoi: «Non temete, neppure un passero cadrà a terra senza il volere del Pa­dre vostro». Ma allora è Dio che fa cadere? È lui che spez­za le ali, è suo volere la mor­te? No. Il Vangelo non dice questo. Assicura invece che neppure un passero cadrà a terra «aneu», letteralmente «al di fuori, all'insaputa di Dio», di un Signore coinvolto nel volo e nel dolore delle sue creature. Nulla accadrà  nell'assenza di Dio, ma nel mondo troppi cadono a ter­ra senza che Dio lo voglia, troppe cose accadono con­tro il volere di Dio: ogni odio, ogni guerra, ogni ingiustizia. Ma nulla accade «al di fuori di Dio». Egli si china su di me. Intreccia la sua speran­za co

25 agosto 2012 - Piccoli segni, ma grande la fede

«Donna, grande è la tua fede!  Avvenga per te come desideri». (Mt 15,28) Pochi personaggi del Vangelo sono simpatici come questa donna: è una madre, non prega per sé, ha immaginazione, non si arrende ai silenzi o al rifiuto, intuisce sotto il no di Gesù l'impazienza di dire sì. Crede che Dio è più attento alla felicità dei suoi figli, che non alla loro fedeltà. Questa è la grandezza della sua fede. Crede che Dio consideri la salute di una ragazza fenicia più importante della sua adorazione e della sua gloria. Crede che la gloria di Dio è l'uomo vivente, l'uomo guarito, una ragazza felice, una madre abbracciata alla carne della sua carne. Grande è sulla terra il numero delle madri di Tiro e Sidone, che non sanno il credo, ma sanno il cuore di Dio, lo sanno da dentro. Grande è allora la fede sulla terra: le madri sanno che se un figlio soffre, per questa semplice, nuda ragione, Dio si fa vicino.   È il Dio-per-te, che non si appartiene, ma appartiene ai soffere

24 agosto 2012 - Chiamati da Dio

“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. (Gv 1,47) Il Dio che si fa uomo cerca collaboratori. E non li cerca fra i dottori della legge o tra i pii farisei: non vuole creare una  èlite  di devoti, un gruppo di migliori. Vuole uomini veri, fragili, diversi, come noi siamo veri, fragili, diversi. Persone dal carattere impetuoso come Natananele, pieno di pregiudizi religiosi e di cui Gesù vede nel cuore l'onestà intellettuale. Uomini che si riveleranno fondamentali come Simone, che pure, nel racconto di Giovanni, non apre bocca e di cui viene sottolineata solo la cocciutaggine. Stranieri come Filippo, che grande ruolo avrà per far uscire la cerchia dei dodici dal recinto angusto di Israele. Uomini come Saulo lo zelota, omicida in nome di Dio diventato apostolo appassionato… Uomini diversi, insomma, clamorosamente impreparati e indegni, stupendamente rappresentanti della verità del mondo che Dio ama. Una pagina che mette in crisi una visione "migliorista" dell

23 agosto 2012 - Un tempo breve per la conversione

«Se non vi convertite,  perirete tutti allo stesso modo». (Lc 13,5) «Cosa ho fatto di male per meritarmi questo!», «Che croce mi ha mandato Dio!»: quante volte ho sentito pronunciare queste lamentazioni, queste imprecazioni verso Dio.   Il dolore è un tema delicato e faticoso e tutti entriamo in crisi quando il dolore ci colpisce.   Vorremmo delle risposte (ma è di risposte che abbiamo bisogno? No! Noi vogliamo non soffrire...) ma Dio tace e la Bibbia non ci aiuta molto.  La pagina di oggi è straordinaria e ci indica un percorso di riflessione.  Gesù, citando due noti eventi di cronaca dei suoi tempi, smonta una credenza popolare molto diffusa allora (e oggi). Un devoto medio pensava che le disgrazie, come appunto il crollo della torre di Siloe, punissero delle persone che – in qualche modo – avessero commesso degli orribili peccati. Così come la malattia, o l'handicap, la disgrazia era letta come un intervento corrucciato di Dio che, dall'altro della sua somma

22 agosto 2012 - Discernere i segni dei tempi

«Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo;  come mai questo tempo non sapete valutarlo?». (Lc 12,56) Sì, o Signore, facciamo fatica a leggere i segni dei tempi, stentiamo davvero a leggere ciò che sta accadendo alle nostre comunità e alla nostra società [...].   Conosco ancora persone (troppe) convinte che in Italia la massa di pecoroni segue improbabili proclami di una gerarchia ottusa (Gesù Cristo? Che c'entra?) e che pochi illuminati laicisti difendono i valori della libertà. Sarò schietto: dove abitano questi tali? Dall'alto delle mie montagne forse la vista mi si è affievolita. Io vedo – al contrario – una maggioranza di persone con un vago senso di appartenenza al cristianesimo, ancorati ad una visione tendente al superstizioso della vita, ben contenti di essere lasciati stare nelle loro piccole sicurezze e un gruppo di persone – in minoranza assoluta – che hanno preso coscienza della sequela del Vangelo e con semplicità vivono la presenza del Rabbì

21 agosto 2012 - "Andate, e incendiate il mondo!"

«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra,  e quanto vorrei che fosse già acceso! ». (Lc 12,49) Gesù è venuto a portare il fuoco, sentite? Gesù si rende conto che la sua avventura umana volge al termine: stanno tutti tramando per sbarazzarsi di lui, per farlo fuori. Che strano l'uomo, piuttosto di accettare la verità, anche se scomoda, preferisce tapparsi gli orecchi e ammazzare i profeti. Luca, mentre scrive, descrive una realtà che ha sotto gli occhi: le prime persecuzioni hanno bussato alla porta dei seguaci di Gesù e tutti vivono sotto la tensione di un mondo che stenta ad accogliere il messaggio evangelico. Eppure molti preferiscono subire l'avversione della propria famiglia piuttosto che rinnegare l'appartenenza al Rabbì. Il Vangelo nasce sotto il segno della contraddizione e sotto il segno della contraddizione cresce e si diffonde. Potremmo quasi dire che il dramma dell'alleanza fra Dio e il popolo continua nella storia: Dio si racconta, si svela, sorrid

20 agosto 2012 - Avvicinare il Regno di Dio

«Beato quel servo che il padrone,  arrivando, troverà ad agire così.  Davvero io vi dico che lo metterà a capo  di tutti i suoi averi ». (Lc 12,43-44)   Aspettiamo la venuta del Signore Gesù, quindi. Alla fine dei tempi, nella gloria, alla fine della nostra vita, con l'incontro con sorella morte, ma anche nella quotidianità, in quella silenziosa venuta del Maestro che può davvero convertire il nostro cuore...   Le prime comunità cristiane, però, aspettavano con ansia il ritorno del Signore e molti, col passare degli anni, cominciavano a dubitare. Non mi stupisco. Quante volte mi sono trovato a pensare: quando il Signore tornerà? Non avete anche voi l'impressione che - malgrado tutto - dopo duemila anni, le cose non siano poi così tanto cambiate? Che il ritorno del Signore diventi sempre più un'attesa in cui la speranza si affievolisce? Perché impegnarsi tanto nell'osservare il vangelo se le cose non migliorano? San Paolo ci viene in aiuto: il Signore to

19 agosto 2012 - Il sogno di Dio continua

«Strada facendo, predicate,  dicendo che il regno dei cieli è vicino ». (Mt 10,7) La Chiesa è il sogno di Dio che - a volte - si trasforma in incubo. O così appare, se guardiamo alla Chiesa con uno sguardo mondano, con uno sguardo privo di fede. Ma anche perché, troppe volte, le nostre comunità sono lontane dal sogno di Dio... Gesù, oggi, parla della Chiesa con passione e fermezza, sogna delle comunità dinamiche, che si muovono, non che aspettano i fedeli, delle comunità che portano la pace là dove arrivano, con rapporti autentici ed essenziali, delle comunità che di fidano del Maestro, più che dei propri mezzi, delle comunità che guariscono, usando la Parola del Vangelo ed esortando in nome di Dio ad accorgersi che il Regno di Dio si è avvicinato. Il sogno di Dio continua, Dio non si è stancato dell'umanità, e neppure dei suoi fedeli. A noi di vivere la Chiesa con passione e pazienza, usando misericordia, andando all'essenziale nei nostri rapporti, scuotendo le comuni

Ben ritrovati!

Ben ritrovati! In questo mese di agosto ho mancato al mio appuntamento quotidiano più a motivo della difficoltà tecnica nel riuscire a pubblicare i messaggi che non alla cattiva volontà. Ho pensato di recuperare i giorni persi proponendovi delle immagini frutto di esperienze, o sottolineature di eventi corredate da brevi pensieri, penso infatti che lunghi testi siano di difficile lettura se proposti tutti insieme.  Mi perdonerete questo "falso cronologico" mentre riprende l'appuntamento quotidiano con "Lampada ai miei passi".

18 agosto 2012 - Dio è fedele

«Non è possibile che un profeta muoia  fuori di Gerusalemme ». (Lc 13,33b) Il desiderio di Dio è salvare, lo sentiamo nella sommessa voce del Signore Gesù, nel suo sguardo appannato dalle lacrime che a stento trattiene. La sua missione volge al termine, la speranza di risolvere tutto con semplicità sembra svanire, la sua fiducia nella capacità dell'uomo a cambiare, contraddetta e smentita dai fatti. L'uomo non cambierà mai, entusiasta nell'accogliere una novità, diventa spietato nel distruggerla appena sopraggiunge la noia. Fine dello spettacolo, Dio ci è di troppo. Leggevo in queste settimane un delirante articolo di un presunto studioso su di una rivista: con aria supponente affermava che il cristianesimo era volgare, démodé, depressivo, vagheggiava una religione "su misura", che mettesse al centro il piacere, il benessere. Vero: il cristianesimo è scomodo, con questa sua ostinata fiducia nell'uomo, questa sconsiderata voglia di far diventare l'uom

6 agosto 2012 - Trafigurazione

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«Questi è il Figlio mio, l’amato:  in lui ho posto il mio compiacimento.  Ascoltatelo». (Mt 17,5b) Corno Bussola (mt. 3025) - Val d'Ayas Per capire la Trasfigurazione, è importante leggere ciò che è successo prima, per collocarla nel suo giusto contesto storico.   Gesù e la sua comunità stanno vivendo un momento difficile, perché Gesù ormai a capito che ha davanti la Passione, e comincia a parlarne apertamente con i dodici. Il risultato è disastroso. Gesù tratta Pietro da Satana (avversario), e si ritrova da solo, per via dell'incomprensione dei suoi più cari collaboratori. Lo stato d'animo di Pietro e compagni non è meglio. [...] E' comprensibile che i discepoli non riescano a capire che Gesù fa questa scelta per il loro e nostro bene. Succede tante volte anche oggi, per piccole cose, che si litiga perché non si capisce le buone intenzioni dell'altro. Figuriamoci se la persona sulla quale mi appoggio mi dice che se ne deve andare o morire!

5 agosto 2012 - Madonna della Neve

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Madonna della Neve Madonna degli Scouts - Monte Amiata   Madonna degli Scouts aiutaci a scalare il Paradiso! 1Re 7,51-8,14; Sal 28; 2Cor 6,14-7,1;  Mt 21,12-16

4 agosto 2012 - Il Figlio del falegname

«Un profeta non è disprezzato  se non nella sua patria e in casa sua».  (Mt 13,57) Gesù è ricordato come figlio del falegname, del carpentiere. Come accade ancora oggi tra gli artigiani, Gesù ha imparato il proprio mestiere sin da adolescente, nella bottega del padre. Commuove immaginare la piccola stanza di Nazareth invasa dai trucioli e dall'odore delle resine, vedere il robusto Giuseppe insegnare al piccolo Gesù ad usare con delicatezza la pialla per togliere ogni asprezza dalla venatura del legno. Dio ha conosciuto la fatica del lavoro, la soddisfazione di toccare con mano l'opera del proprio ingegno ma anche, come lasciano intendere i vangeli, sa delle mille piccole preoccupazioni di chi vive di un lavoro autonomo, sempre in balia degli eventi storici (e, oggi, del mercato!). Il tempo che viviamo, tempo di globalizzazione e di grandi risorse, in teoria, sta sperimentando nuove forme di lavoro che, ci assicurano, sono necessarie per restare concorrenziali in un mon