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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

29 marzo 2015 - Domenica delle Palme

Is 52, 13-53,12; Sal 87; Eb 12,1b-3; Gv 11,55-12,11 Viviamo un intero anno liturgico per sentirci sempre nuovamente raccontare la storia di Gesù. Distendiamo nel tempo questo racconto, giorno per giorno, ma poi arriva questa settimana e ci viene chiesto di rallentare, di avere tanto tempo. Chiamiamo questa settimana “Santa”, “di Dio”, “autentica”, “vera”, cuore di tutto l’anno liturgico. Questa settimana dovrebbe essere per ciascuno cristiano un tempo in cui trovare molta disponibilità del cuore, della mente, della volontà per stare con il Signore e rimanere con Lui. Imitando Marta, Maria, Lazzaro che accolgono nella loro casa Gesù, come tante altre volte, e in particolare Maria che decide che quello sia il momento per effondere il suo tesoro: questo profumo preziosissimo. Giuda, uomo scaltro, giudica che quel profumo possa valere fino al 300 denari, se 1 denaro era lo stipendio di un giorno, 300 denari vuol dire lo stipendio di un intero anno, tutta la vita. Maria dice “Pe

22 marzo 2015 - Domenica di Lazzaro

Dt 6,4a.20-25; Sal 104; Ef 5,15-20; Gv 11,1-53 Non era certamente questa la prima volta nella quale Gesù si trovava a vivere un momento di sofferenza per la morte di una persona amata. Lungo la sua storia, anche se non lunga cronologicamente, sicuramente si era già incontrato con l’esperienza della morte. Ma questo accade a pochi giorni dal compimento del suo cammino di vita, a pochi giorni in cui sarà lui stesso a dare la vita. Ne è consapevole, ormai sa che il clima intorno a lui è diventato difficile e Tommaso quando accoglie l’invito di Gesù a tornare in Giudea dice “ Andiamo anche noi a morire con lui ”, come prefigurando quello che di lì a poco sarebbe accaduto. Ma quello che ci colpisce è questo pianto di Gesù davanti all’esperienza della morte del suo amico Lazzaro. Gesù amava Maria, Marta e Lazzaro; la casa di Betania era come un rifugio per lui nei momenti in cui trovandosi in difficoltà, o vivendo momenti di grandi tensione con gli scribi, i farisei, i notabili del p

Vivere la vita: l'avventura più stupenda dell'amore

Sono passati quasi quattro mesi dalla morte di Luisa. Ritorno a quei giorni con le parole che ho scritto per l’omelia nel giorno del saluto. In realtà sono una raccolta delle sue parole e sono racconto del suo modo di vivere la vita e la morte. Anche chi non l’ha conosciuta avrà la possibilità di intuire quanto lo Spirito di Dio può compiere nel cuore di chi vive il tempo della malattia come tempo della vita, e di chi vive la morte come passaggio alla eterna vita. “Il Signore sa quanto ami vivere… mi affido a Lui”. Tra i tanti titoli che Luisa ha collezionato durante le vacanze comunitarie con i ragazzi ce ne è uno che dice “Miss VOGLIA DI VIVERE”, lo avete visto in molti entrando anche in queste ore nella sua casa. Vivere la vita con le gioie e coi dolori di ogni giorno, è quello che Dio vuole da te. Luisa ha amato la vita, sempre. L’ha amata nel tempo della letizia e nel tempo della fatica di vivere; nel tempo dell’esplosione della sua umanità esigente e impegnata e

15 marzo 2015 - Domenica del cieco

Es 33, 7-11a; Sal 35; 1Tes 4,1b-12; Gv 9,1-38b Rabbì, chi ha peccato? Lui o i suoi genitori perché sia nato cieco? Era convinzione al tempo di Gesù che la malattia fosse conseguenza dell’ira di Dio, del peccato che avendo fatto adirare Dio diventa punizione. La malattia come una condanna. In realtà, anche molti cristiani pensano questo; ogni volta che avviene qualcosa di male pensano “ perché Dio mi ha mandato questo? Perché vivo quest’esperienza di dolore?” imputando a Dio il male. Gesù si libera subito da questo pensiero e dice “ Il male non viene da Dio, la malattia non viene da Dio, ma quest’uomo è qui davanti a noi per la gloria di Dio” e compie questo gesto che noi conosciamo bene e che il cieco continua a ripetere, interrogato sempre nella stessa maniera: lui, stupito e contento di aver ricevuto un dono straordinario, tutti quelli intorno quasi arrabbiati perché gli sia capitata una cosa così bella. Così, tutti quelli che erano intorno a lui, che lo vedevano tutti i gio