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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

22 marzo 2019 - Suscipe

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Prendi e ricevi, Signore,  tutta la mia libertà, la mia memoria,  la mia intelligenza e tutta la mia volontà. Tutto quel che ho e possiedo, me l'hai donato tu: a te, Signore, io lo rendo. Tutto è tuo, tu puoi disporne secondo la tua piena volontà. Accordami il tuo amore e la tua grazia, sono abbastanza, per me. Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali

21 marzo 2019 - A pregare si impara pregando

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Liturgia della parola 21 marzo 2019 Sempre mi chiedo a che serve la preghiera. Se Dio sa già tutto, perché raccontarglielo? Se Dio è così buono, perché insistere con Lui? Non è tanto facile trovare risposte che convincano razionalmente; tant’è vero che alcuni per questo motivo si rifugiano solo nella preghiera di lode, di amore. In realtà però la preghiera di lode, se vuol essere preghiera cristiana, è anche preghiera di domanda, preghiera del peccatore che si rivolge a Dio. Ma in fondo la preghiera di Gesù è l’argomento decisivo: dobbiamo unirci alla sua preghiera; se Lui ha pregato, vuole che preghiamo con Lui e quindi viviamo la nostra esperienza di preghiera che si giustifica da sola. [...] Nella vita di fede ci si accorge che non si può fare a meno della preghiera di domanda, di lode, di intercessione, di pentimento. C’è una automistificazione che è, in qualche maniera, quella delle cose fondamentali: perché respirare? Non c’è bisogno di un motivo, è la vita che porta

20 marzo 2019 - Donaci Padre un cuore nuovo

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Liturgia della Parola 20 marzo 2019 Avete inteso che fu detto: occhio per occhio - ed era già un progresso enorme rispetto al grido selvaggio di Lamec, figlio di Caino: ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido (Gen 4,23) -, ma io vi dico se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra. Porgi l'altra guancia, che vuol dire: sii disarmato, non incutere paura. Gesù non propone la passività morbosa del debole, ma una iniziativa decisa e coraggiosa: riallaccia tu la relazione, fa' tu il primo passo, perdonando, ricominciando, rattoppando coraggiosamente il tessuto della vita, continuamente lacerato dalla violenza. Il cristianesimo non è una religione di schiavi che abbassano la testa e non reagiscono; non è la morale dei deboli, che nega la gioia di vivere, ma la religione degli uomini totalmente liberi, come re, padroni delle proprie scelte anche davanti al male, capaci di disinnescare la spirale della ven

19 marzo 2019 - San Giuseppe: custodire la Vita con la propria vita

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Fuga in Egitto - Sec. XVIII Liturgia della Parola 19 marzo 2019 «Giuseppe prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto». Un Dio che fugge nella notte! Perché l'angelo comanda di fuggire, senza garantire un futuro, senza segnare la stra­da e la data del ritorno? Per­ché Dio non salva dall'esilio, ma nell'esilio; non ti evita il deserto ma è forza dentro il deserto, non protegge dalla notte ma nella notte. Per tre volte Giuseppe sogna. Ogni volta un annuncio par­ziale, una profezia di breve respiro. Eppure per partire non chiede di aver tutto chiaro, di vedere l'orizzonte completo, ma solo «tanta lu­ce quanto basta al primo passo» (H. Newman), tanta forza quanta ne serve per la prima notte. A Giuseppe ba­sta un Dio che intreccia il suo respiro con quello dei tre fuggiaschi per sapere che il viaggio va verso casa, anche se passa per il lontano Egit­to; che è un'avventura di pe­ricoli, di strade, di rifugi e di sogni, ma che c'è un fi

18 marzo 2019 - L'uomo diventa ciò che vede

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Liturgia della Parola 18 marzo 2019 Se tu guardi una donna per desiderarla sei già a­dultero... Non dice: se tu, uomo, de­sideri una donna; se tu, donna, desi­deri un uomo. Non è il desiderio ad essere condannato, ma quel “per”, vale a dire quando tu ti adoperi con gesti e parole allo scopo di sedurre e possedere l'altro, quando trami per ridurlo a tuo oggetto, tu pecchi con­tro la grandezza e la bellezza di quel­la persona. È un peccato di adulterio nel senso originario del verbo adul­terare: tu alteri, falsifichi, manipoli, inquini, impoverisci la persona. Le rubi il so­gno di Dio, l'immagine di Dio. Perché riduci a corpo anonimo, lui o lei che invece sono abisso e cielo, profondità e vertigine. Pecchi non tanto contro la morale, ma contro la persona, contro la nobiltà, l'unicità, il divino della persona. Lo scopo del­la legge morale non è altro che cu­stodire, coltivare, far fiorire l'umanità dell'uomo. A questo fine Gesù pro­pone un unico salto di qua

Quaresima il tempo per rendere bella la vita

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Monastero della Tentazione - Cappella delle Tentazioni Questa mattina ho ricevuto queste parole da un mio compagno di ordinazione don Francesco Airoldi, missionario in Zambia. Le condivido augurandovi buona Quaresima. Non rinunciare ma moltiplica! La quaresima è il tempo per rendere bella la vita. Cenere e acqua sono gli ingredienti primitivi del bucato di un tempo, disse don Tonino Bello. E allora si riparte da qui: dal desiderio di rendere bella la tua vita. Sì, proprio la tua! Il primo impegno è proprio questo: accorgerti delle bellezze che ti porti dentro e che per qualche motivo hai lasciato da parte. La quaresima, poi, è il tempo della moltiplicazione. In questo periodo moltiplica invece di rinunciare; moltiplica il tuo tempo per le persone, per gli amici; moltiplica i gesti d’amore; moltiplica le parole buone che fanno bene al cuore; moltiplica non rinunciare, perché se sei impegnato a moltiplicare le cose belle non avrai tempo per fare altro e non potrai distra