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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

25 febbraio 2018 - II di Quaresima

Anch’io mi sono domandato se conosco il dono di Dio, se lo desidero così tanto come l’acqua, se la presenza del Signore nella mia vita è così fondamentale come la vita stessa, perché l’acqua è vita. Mi domando: qual è il dono di Dio che devo custodire come il più prezioso? Come l’esperienza che fa in modo che la mia vita sia autentica, sia vera? Questa donna che va al pozzo in un orario insolito - mezzogiorno, nell’ora più calda del giorno - a prendere l’acqua, cosa insolita perché nel mondo orientale le donne escono presto al mattino, il pozzo è un luogo dove ci si ritrova per parlare dei propri problemi, dei mariti, dei figli… un po’ come il nostro mercato. Questa donna esce a mezzogiorno, come se non volesse incontrare proprio nessuno; d’altra parte la sua vita è segnata da una serie di fallimenti, anche la condizione che sta vivendo non è certamente una posizione che la mette in luce come una persona ammirevole. Questa donna fugge e Gesù la incontra; mentre fugge dal giudizio d

18 febbraio 2018 - I di Quaresima

La Quaresima è un tempo favorevole, propizio : così ci dice anche la liturgia. Un tempo che ci è dato per riconoscere se il nostro cuore è minacciato dalle menzogne dei falsi profeti. Questo è l’invito che riceviamo da Papa Francesco che nel suo messaggio per questa Quaresima ci dice di fare attenzione perchè è possibile che il cuore di molti si raffreddi a motivo della malvagità, dell’iniquità del male che ci circonda. Cosa significa un tempo favorevole, propizio? In questi giorni ci sono le olimpiadi - e magari qualcuno di noi segue anche se non attentamente - , e gli atleti parlano di quello che è stato anche quando non vincono una medaglia e raccontano del tempo che ha preceduto quella gara, un tempo fatto di esercizi, di una costante preparazione per essere pronti, per essere lì tra i più forti del mondo. Allora, mi sono detto, la Quaresima è un tempo propizio perchè ci regala a un appuntamento importante, la Pasqua, e quindi a tutti noi di esercitarci. D’altra parte anche l

11 febbraio 2018 - Ultima dopo l'Epifania

Due uomini vanno al tempio a pregare: un’immagine consueta, come noi oggi. Uno sta di fronte a Dio ritto, in piedi, atteggiamento certo anche dell’orante ma prega come rivolto verso se stesso: «O Dio ti ringrazio perché io non sono come gli altri uomini, egoisti, ingiusti e impuri». Di per sé l’inizio di questa preghiera è giusto; se noi andiamo a rileggere i salmi troviamo tantissime parole di lode e di ringraziamento. Ma mentre con le parole si rivolge a Dio, in realtà quel fariseo è tutto incentrato su se stesso. C’è una parola che è al cuore della sua preghiera: io . Io ringrazio, io non sono, io digiuno, io parlo. Quest’uomo ha dimenticato che l a parola più importante di tutta la vita è tu e questo vale anche nella preghiera, perchè Gesù ci ha insegnato che pregare è dare del tu a Dio, è chiamarlo con l’affetto di un bambino, “papà”. Quindi vivere e pregare hanno la stessa strada, alla ricerca sempre del bene dell’altro perchè ciò che il Signore vuole insegnarci costantement

4 febbraio 2018 - Penultima dopo l'Epifania

« Voglio l’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti». Amore e conoscenza di Dio sono il cuore del rapporto con il Signore. Spesso può accadere che invece il nostro rapporto con Lui sia legato alla formalità dell’osservanza della Legge, dei comandamenti, più per timore che per amore. Certo alle spalle abbiamo una tradizione che ci ha portato a conoscere un Dio che sempre misura la nostra vita, che la mette alla prova, che chiede conto della nostra esistenza. Abbiamo conosciuto il volto di Dio che ti manda all’inferno perchè non rispetti le regole, i comandamenti; certo abbiamo alle spalle un’esperienza del perdono di Dio legato unicamente al poter ricevere l’Eucaristia e non come invece l’abbraccio di un Padre che ti riaccoglie. Tutto questo è vero ma l’annuncio del Vangelo, l’annuncio della misericordia di Dio in Gesù Cristo ci parla di un volto di Dio diverso, che non ci mette al sicuro e non ci fa pensare che in fondo non dobbiamo chiedere perdono