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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

19 febbraio 2017 - V domenica dopo l'Epifania

« Neanch’io ti condanno. Va’ ed ora in poi non peccare più ». Se ci fermiamo solamente a questa espressione ci viene da dire “ c’è qualcosa che non va, Signore. Se uno sbaglia deve pagare. Se c’è una legge va osservata” . Ma se noi ascoltiamo bene il racconto, ci rendiamo conto da dove arriva questa conclusione, scopriamo che il modo di guardare di Gesù non è quello di chi vuole scavalcare una legge o di chi dice che tutto va bene, ma è di chi vuole mettere al centro la persona, non la legge. Così Gesù si trova nel tempio, sta insegnando e i suoi nemici, quelli che non erano d’accordo con il suo modo di fare, di dire, col suo modo di compiere segni che lo rendevano così famoso al popolo, portano una situazione molto particolare davanti a lui e chiedono il suo giudizio. Abbiamo ascoltato « lo facevano per metterlo alla prova e per avere un motivo per accusarlo ». A quegli uomini non interessava niente di quella donna: né chi fosse né il suo nome né la sua storia né perché era in

12 febbraio 2017 - VI domenica dopo l'Epifania

C’è una caratteristica fondamentale dell’annuncio del Vangelo che Gesù compie e della sua presentazione del Regno di Dio, che possiamo esprimere così: non è possibile vivere autenticamente il culto, il nostro rapporto con Dio, se questo non ci apre alla carità. C’è un legame profondo tra ciò che è religione - il legame con Dio - e il legame con mio fratello. Gesù è venuto a dirci che il rapporto con Dio e il rapporto con l’umanità, con chi mi è prossimo, è un rapporto che non si può rompere, non si può scindere. Costantemente Lui ci invita ad avere uno sguardo di compassione, di misericordia, di comprensione nei confronti della fragilità dell’uomo. Così abbiamo ascoltato nella lettera agli Ebrei « Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze. Egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi ». Veniamo all’altare di Gesù ogni domenica perché abbiamo bisogno di sentirci accolti noi per primi con uno sguardo di compassione, di miserico

5 febbraio 2017 - Giornata per la vita

Il secondo segno, il secondo miracolo che Gesù compie, così come ci racconta Giovanni, è la guarigione di questo ragazzo di cui non sappiamo né il nome, né l’età, sappiamo unicamente della fede del suo papà. Questo segno conferma quella volontà che Gesù aveva già manifestato nelle nozze di Cana di fare in modo che la vita sia nella gioia. Oggi noi celebriamo la giornata in difesa della vita e questa domenica ci appare davvero conseguenza naturale, prolungamento di quanto abbiamo vissuto nella festa della famiglia la scorsa settimana. Avevamo chiesto al Signore di custodire ogni esperienza di famiglia, di guardare alla bellezza che è questa esperienza, a custodire i percorsi di ciascuno, a sostenere le fatiche, i momenti di difficoltà, a chiedere umilmente che questa realtà venga guardata con più stima, aiutata ad essere segno di una possibile e migliore concordia tra di noi. A partire da quanto il Papa continua a proporci come attenzione ai bambini e ai nonni, i Vescovi della nost