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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Domenica 24 novembre 2019 - II d'Avvento

Il popolo era in attesa, in attesa di capire se quest’uomo, Giovanni, fosse il Cristo. Un po’ perché ci si aspettava un Cristo che liberasse finalmente il popolo dall’oppressione, che fosse forte, che fosse deciso, che avesse una parola che discrimina il giusto dall’ingiusto, il buono dal cattivo, che finalmente ripristinasse quell’antico potere che da Davide in poi non si era più visto con tutta quella forza.  Il popolo era in attesa, perché in fondo tutti attendono, attendono qualcuno che dica una parola incontrovertibile, che non lasci spazio a nessun altro. Tutti hanno una fede da coltivare e anche se si dice che la fede nel cristianesimo sta diminuendo, in realtà la fede è un’espressione della vita dell’uomo e tutti, anche quelli che dicono di non avere nessuna fede, credono in qualcosa, in qualcuno, ripongono la loro fiducia in qualche aspetto della vita, grande o piccolo che sia, ma che motiva le loro scelte al punto da farle diventare bene o male a secondo l’idea, l’ide

Domenica 17 novembre 2019 - I d'Avvento

“Non sempre le parole del Vangelo sono così incoraggianti”: così oggi uno potrebbe pensare dopo aver ascoltato queste parole e, siccome siamo all’inizio di un anno liturgico uno può dire “beh, iniziamo proprio bene, insomma, se questa è la prospettiva”. Noi viviamo un tempo, quello dell’Avvento, che non è uno spazio di giorni che si esaurisce a Natale e ci dimentichiamo che la vita è di per sé un’attesa. In ogni istante attendiamo qualcosa, piccola o grande che sia viviamo di attesa, e ogni volta che questa attesa diventa esagerata o diventa una pretesa viviamo male, ma se invece sappiamo vivere l’attesa come dimensione costante, quotidiana della nostra vita, viviamo costantemente protesi verso qualcosa, Qualcuno, verso un compimento. È quello che ci viene offerto nel tempo dell’Avvento nella Liturgia, ricordandoci che noi attendiamo la venuta di Gesù alla fine della storia; di quel Gesù che abbiamo contemplato domenica scorsa come Signore dell’universo, come giudice dell’universo.