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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

31 dicembre 2011 - Buon anno

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. (Matteo 5, 13-16) Tutti gli uomini sognano.  Non però allo stesso modo.  Quelli che sognano di notte nei polverosi meandri  della mente si svegliano al mattino  per scoprire che il sogno è svanito.  Ma quelli che sognano di giorno  sono uomini pericolosi,  perché possono cercare di realizzare i loro sogni  ad occhi aperti.  (Thomas Edward Lawrence) Destiamoci dal sonno, noi siamo i "sognatori" di Dio,  noi sogniamo con Dio.  Noi sia

Le "mani" su Berlino

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30 dicembre 2011

In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: "Passiamo all'altra riva". E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?". Si destò, minacciò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?". E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?". (Mc 4, 35 - 41) Gesù Cristo, fin dall'inizio tu eri in Dio.  Venuto in mezzo a noi hai reso accessibile  l'umile fiducia della fede.  E viene il giorno in cui noi possiamo dire:  io sono di C

La Madonna di Stalingrado

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Questa immagine è la riproduzione di un disegno di un soldato tedesco durante la seconda guerra mondiale. La disegnò sul retro di una cartina militare. Esprime il desiderio di una novità di vita, di una speranza più grande. L'immagine si trova nei padiglioni della Fiera di Berlino dove si svolge la preghiera in occasione del pellegrinaggio di fiducia sulla terra promosso in questi giorni dalla Comunità Monastica di Taizè.

29 dicembre 2011

Gesù disse ai suoi discepoli: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore".  (Luca 12,32-34)  Signore Gesù Cristo, anche se sentiamo poco la tua presenza, donaci di ricordare che sempre il tuo Spirito è in noi.

28 dicembre 2011

«Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre,  fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò:  Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». (Mt 2, 13b) Il Natale non è sentimen­tale ma drammatico: è l'inizio di un nuovo ordi­namento di tutte le cose. Non una festa di buoni sen­timenti, ma il giudizio sul mondo, la conversione del­la storia. La grande ruota del mondo aveva sempre girato in un unico senso: dal basso verso l'alto, dal piccolo ver­so il grande, dal debole ver­so il forte. Quando Gesù nasce, anzi quando il Figlio di Dio è par­torito da una donna, il mo­vimento della storia per un i­stante si inceppa e poi pren­de a scorrere nel senso op­posto: l'onnipotente si fa de­bole, l'eterno si fa mortale, l'infinito è nel frammento.   Le sorti del mondo si deci­dono dentro una famiglia: un padre, una madre, un figlio, il nodo della vita, il per­no del futuro. Le cose deci­sive - oggi come allora - ac­cadono dentro le relazioni, cuore

27 dicembre 2011

Seguimi! (Gv 21, 19) Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia.  Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l'amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. Mi sono state proposte alte cariche al governo e

Ce la possiamo fare!

Nel prato di un giardino pubblico, con il tiepido sole della primavera, in mezzo all'erba tenera, erano spuntate le foglie dentellate e robuste dei Denti di Leone. Uno di questi esibì un magnifico fiore giallo, innocente, dorato e sereno come un tramonto di maggio. Dopo un po' di tempo il fiore divenne un "soffione": una sfera leggera, ricamata dalle coroncine di piumette attaccate ai semini che se ne stavano stretti stretti al centro del soffione.  E quante congetture facevano i piccoli semi. Quanti sogni cullava la brezza alla sera, quando i primi timidi grilli intonavano la loro serenata.  "Dove andremo a germogliare?".  "Chissà?".  "Solo il vento lo sa".  Un mattino il soffione fu afferrato dalle dita invisibili e forti del vento. I semi partirono attaccati al loro piccolo paracadute e volarono via, ghermiti dalla corrente d'aria.  "Addio... addio", si salutavano i piccoli semi.  Mentre la maggioranza a

26 dicembre 2011

I figli sono liberi. (Mt 17, 26b) Prerogativa dei figli di Dio è la libertà: anche questa fa parte della loro eredità. Si tocca qui un argomento a cui voi giovani siete particolarmente sensibili, poiché si tratta di un dono immenso posto dal Creatore nelle nostre mani. Ma è un dono che bisogna usare bene. Quante false forme di libertà conducono alla schiavitù! Nell'enciclica «Redemptor Hominis» ho scritto in proposito (n. 12): «Gesù Cristo va incontro all'uomo di ogni epoca, anche nella nostra epoca, con le stesse parole: "conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (Gv 8,32). Queste parole racchiudono una fondamentale esigenza e insieme un ammonimento: l'esigenza di un rapporto onesto nei riguardi della verità, come condizione di un'autentica libertà; e l'ammonimento, altresì, perché sia evitata qualsiasi libertà apparente, ogni libertà superficiale e unilaterale, ogni libertà che non penetri tutta la verità sull'uomo e sul mondo. An

25 dicembre 2011

Natale del Signore Diede alla luce il suo figlio primogenito,  lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia,  perché per loro non c’era posto nell’alloggio. (Lc 2, 7) La vergine è pallida e guarda il bambino. Ciò che bisognerebbe dipingere sul suo volto è uno stupore ansioso che è comparso una volta soltanto su un viso umano. Perché il Cristo è suo figlio, carne della sua carne e sangue delle sue viscere. L’ha portato in grembo per nove mesi, gli offrì il seno, e il suo latte diventerà sangue di Dio. Qualche volta la tentazione è così forte da farle dimenticare che è Dio. Lo stringe tra le braccia e dice: “bambino mio”. Ma altri momenti rimane interdetta e pensa: “lì c’è Dio”. E viene presa da un religioso orrore per quel Dio muto, per quel bambino che incute timore.  Tutte le madri in qualche momento si sono arrestate così di fronte a quel frammento ribelle della loro carne che è il loro bambino,   sentendosi in esilio davanti a quella vita nuova che è stat

Lieto e Santo Natale 2011

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Cari amici che entrate nella Stanza di Enoch è Natale,  Dio è con noi: Lui è la Gioia, la Speranza, l’Amore. So di vivere così poco quello che dico. Ma, nello stesso tempo, se mi viene chiesto di parlare, non posso che esprimere il messaggio di Gesù così come lo sento, come vorrei viverlo, come l’ho visto vivere dai suoi testimoni più autentici. Dio vi benedica! La Natività secondo Georges de La Tour

24 dicembre 2011

«Giuseppe, figlio di Davide,  non temere di prendere con te Maria, tua sposa.  Infatti il bambino che è generato in lei  viene dallo Spirito Santo;  ella darà alla luce un figlio  e tu lo chiamerai Gesù:  egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».   Si destò dal sonno,  Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore  e prese con sé la sua sposa;  senza che egli la conoscesse,  ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù. (Mt 1, 24 - 25) «Non  temere, prendila in casa tua... » Sentì quelle parole come se qualcuno le avesse pronunciate ad alta voce accanto a lui. Si guardò vivamente all'intorno. Ma niente intorno a lui era cambiato. Continuava la notte, argentea e gelida. Il chiarore delle stelle era tanto vivido, che vedeva tutto attorno a se. Non c'era nessuno. Nei pressi era cresciuto soltanto un fiore bianco, dall'intenso profumo. Del resto poteva darsi che il fiore fosse serrato e che soltanto nell'oscu

23 dicembre 2011

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto  ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.  (Lc 2, 1) Il tema del censimento in Luca pone la nascita di Gesù in rapporto con tutto l'impero romano. In Gesù non si compie solo l'attesa dei Giudei: egli è nato per tutto il mondo. E'affermata l'importanza universale della nascita di Gesù. Egli non è solo l'atteso di Israele e il promesso delle profezie, è anche colui che adempie tutte le profezie, consapevoli o inconsce, di tutti i popoli del mondo. (Heinz Shurmann) Rt 4, 8-22; Sal 77; Est 9,1.20-32; Lc 2,1-5

22 dicembre 2011

«Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia  al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’

21 dicembre 2011

Tutti i loro vicini furono presi da timore,  e per tutta la regione montuosa della Giudea  si discorreva di tutte queste cose.  Tutti coloro che le udivano,  le custodivano in cuor loro. (Lc 1, 65 - 66a) Elisabetta sa che il figlio che ha portato nel suo grembo è dono di Dio. Sa che solo Dio poteva togliere la sua “vergogna”, cioè la sua sterilità. Tanto che tutti i parenti esaltano la misericordia di Dio e si rallegrano per questo dono di Dio. All’ottavo giorno, nel momento nel quale si compiono gli adempimenti previsti secondo la Legge di Dio, Elisabetta con le sue parole, indica di riconoscere nel suo bambino il dono di Dio, mostra la sua fede, la sua obbedienza alla Parola, che le ha dato vita. Dopo di lei Zaccaria esprime la stessa adesione alla volontà di Dio e finalmente le sue labbra si schiudono alla lode e al riconoscimento dell’opera di Dio, che visita e redime il suo popolo. La meraviglia prende tutti coloro che sono presenti. Il timore non esprime tanto la p

20 dicembre 2011

In quei giorni Maria si alzò  e andò in fretta verso la regione montuosa,  in una città di Giuda.  (Lc 1, 39) Come amo la libertà di Maria.   Come amo questa capacità di vivere la vita come fosse una germinazione continua... Ma così è ogni vita: non un libro già scritto, non un progetto da eseguire, completo, compatto, pesante, ma un inventare strade e curare germogli… Immaginare la vita, la fede, la Chiesa, Dio stesso come campi aperti. A questo ci aiuta una ragazza in viaggio sui monti di Giuda…   La vita secondo lo Spirito non si alimenta di un’autoreferenziale analisi dell’anima, ma di un viaggio instancabile verso ciò che dà profondità, conoscenza, ricchezza alla nostra vita, verso confronti e incontri, alla ricerca dei volti di Dio che appaiono e si rivelano nelle nostre relazioni.   In quel viaggio compiuto in fretta, Maria intesse nel suo grembo la carne del Verbo. Lei va, portando il Verbo. Origene designa questo andare, gravidi di Dio, per le strade del mondo

19 dicembre 2011

«Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio  e sono stato mandato a parlarti  e a portarti questo lieto annuncio.  Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare  fino al giorno in cui queste cose avverranno,  perché non hai creduto alle mie parole,  che si compiranno a loro tempo». (Lc 1, 19-20) Signore mio Dio,   non ho alcuna idea di dove sto andando,   non vedo la strada che mi è innanzi,  non posso sapere con certezza dove andrò finire.  E non conosco neppure davvero me stesso  e il fatto che pensi di seguire la tua volontà  non significa che lo stia davvero facendo.  Sono però convinto  che il desiderio di compiacerti,  in realtà ti compiace.  E spero di averlo in tutte le cose.  Spero di non far mai nulla  senza un tal desiderio.  E so che se agirò così  la mia volontà mi condurrà per la giusta via,  quantunque possa non saperne nulla.  Avrò però sempre fiducia in te  per quanto mi possa sembrare di essere perduto  e avvolto nell

La serva che portava l'acqua

In un paese lontano c'era un grande castello. Visto la sua grandezza, il re, per mantenerlo sempre pulito, assunse molti servitori, tutti avevano un lavoro, c'era chi spaccava la legna, chi accendeva tutti i lumi, chi raccoglieva i fiori e i frutti, chi cuciva, chi cucinava... e ovviamente chi andava al pozzo per prendere l'acqua.  Alla sera, finiti i lavori, tutti i servitori si riunivano, ognuno di loro raccontava la sua giornata, e tutti si vantavano di aver fatto qualcosa per il re, di averlo visto e di essere stato da lui ringraziato.  Marianna, era una ragazza dolce e solitaria, il suo compito era di portare acqua a chiunque la chiedesse, alla cuoca, al giardiniere, allo stalliere, ai vari camerieri personali del re; ma lei il re non lo vedeva mai.  Ogni sera ascoltava il racconto degli altri, e ogni sera si rattristava sempre di più, tutti la criticavano, lei non faceva nulla per il re, e probabilmente lui non sapeva neppure che esistesse. Marianna si s