12 febbraio 2011

Quando verrà lui, lo Spirito della verità, 
vi guiderà a tutta la verità, 
perché non parlerà da se stesso, 
ma dirà tutto ciò che avrà udito 
e vi annuncerà le cose future. 
Giovanni 16,13

Es 21,1;23,1-3.6-8; Sal 97; Gal 5,16-23; Gv 16,13-15


San Benedetto di Aniane
Oggi nel calendario monastico occidentale ricorre la memoria di Benedetto di Aniane, riformatore del monachesimo nell’epoca carolingia.
Nato verso la metà dell’VIII secolo nel sud della Francia, ai confini con la Spagna, e battezzato con il nome di Vitiza, fu educato alla corte di Carlo Magno, dove assunse incarichi di prestigio al servizio del re. Scampato, nel corso di una campagna militare, alla morte mentre guadava un fiume con i suoi commilitoni, si fermò nei pressi di Digione e si fece monaco, assumendo il nome di Benedetto. Qui cercò di applicare con rigore gli insegnamenti di Pacomio e di Basilio, finché non incontrò la Regola di Benedetto da Norcia, che esercitò su di lui un profondo fascino. Insoddisfatto dei compagni con cui viveva in Borgogna, Benedetto si ritirò quindi in Linguadoca, sua terra d’origine, dove avviò un insediamento monastico nei pressi di Aniane. Il suo tentativo di dar vita a un monachesimo all’altezza della regola benedettina andava incontro ai disegni politici di Carlo Magno e del suo successore Ludovico il Pio, che fecero del monaco di Aniane il paladino di una riforma globale del monachesimo occidentale. Con tale riforma nell’817 fu imposta l’adozione in tutto l’occidente della Regola di san Benedetto. Benedetto di Aniane morì l’11 febbraio dell’anno 821 nel monastero di Inda, fatto costruire per lui dal sovrano, nei pressi della corte di Aquisgrana.

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