30 novembre 2011

«Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini».
(Mt 4, 19)

Essere pescatore di uomini significa farsi carico anche della fede di altri, riconoscere che l’unica cosa che conta è servire Dio e amare gli altri secondo il cuore di Dio. Qualunque sia la tua vocazione e il tuo carisma nella Chiesa, essere discepolo di Gesù e pescatore di uomini significa vedere tutto nella luce della fede in Lui e nulla anteporre alla Sua chiamata, farsi carico del prossimo come se n’è fatto carico Lui, radunare le pecore perdute come le ha radunate Lui, vivere la passione per la causa del Regno come l’ha vissuta Lui. Perciò la Chiesa avrà sempre bisogno di discepoli così, siano essi ministri ordinati o consacrati o laici impegnati, uomini e donne. Senza di loro la Chiesa si risolve in burocratica e vuota ripetizione di gesti: dove non c’è il primato di Dio riconosciuto, celebrato e testimoniato nella fede viva, nella carità operosa, nell’ardente speranza, tutto rischia di inaridirsi e morire. Ripartire da Dio significa per la Chiesa essere la comunità dei discepoli che Gesù ama e invia.
(Carlo Maria Martini, Ripartire da Dio)

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