22 dicembre 2011

«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia 
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi sulla via della pace». 
(Lc 1, 68 - 79)

Il canto di Zaccaria è un testo noto, che la Chiesa ci propone di recitare, ogni giorno, nelle lodi del mattino. Un testo, dunque, che ci accompagna nel cammino ordinario di ogni giorno, quando la luce si apre il varco tra le tenebre della notte: memoria del sole che sorge dall’alto per rischiarare noi che stiamo nelle tenebre e nell’ombra di morte. E’ in questo ordinario della nostra vita che Dio entra, irrompe, viene. 
Il canto di Zaccaria ci accompagna. E’ il canto di un uomo come noi, che ha faticato a credere, che davanti a Dio ha scoperto la propria fragilità ed è rimasto muto!

Il canto di un uomo che ha fatto un cammino interiore che esplode in queste parole di lode e di meraviglia.
Il canto di un uomo che ripercorre la storia della salvezza, a partire dai padri, e vi scopre la misericordia di Dio, la sua bontà misericordiosa!
Chi come Zaccaria riconosce la misericordia di Dio, ne fa esperienza, non può che cantare. A queste parole di Zaccaria fa eco il Salmista :
Nella tua misericordia ho confidato.
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza
e canti al Signore, che mi ha beneficato (Salmi 12,6.)
(Ermes Ronchi)

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