24 dicembre 2011
«Giuseppe, figlio di Davide,
non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il bambino che è generato in lei
viene dallo Spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio
e tu lo chiamerai Gesù:
egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Si destò dal sonno,
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore
e prese con sé la sua sposa;
senza che egli la conoscesse,
ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
(Mt 1, 24 - 25)
«Non temere, prendila in casa tua...»
Sentì quelle parole come se qualcuno le avesse pronunciate ad alta voce accanto a lui. Si guardò vivamente all'intorno. Ma niente intorno a lui era cambiato. Continuava la notte, argentea e gelida. Il chiarore delle stelle era tanto vivido, che vedeva tutto attorno a se. Non c'era nessuno. Nei pressi era cresciuto soltanto un fiore bianco, dall'intenso profumo. Del resto poteva darsi che il fiore fosse serrato e che soltanto nell'oscurità avesse dischiuso i suoi petali?
Si raggomitolò cercando calore nel proprio corpo. Si addormentò di nuovo. Nel sonno il fiore crebbe, divenne enorme, si piegò su di lui. Disse:
- Accoglila in casa come moglie. Non è stato un uomo a portartela via... Egli stesso si è piegato su di lei. Colui che nascerà sarà il Redentore atteso da tutti. Proprio di lei e di Lui parlava il profeta. Giungerà per insegnare l'amore più grande. Non riuscirei neppure a dirti quanto Lui vi ami... Egli stesso ve lo dirà, genere umano. Egli stesso ve lo mostrerà. Ma prima che ciò accada, la cosa deve rimanere celata. Questo Egli vuole, per non abbagliare con la sua luce. Non costringere. Desidera conquistarvi, come un ragazzo conquista colei che ama, travestendosi da mendicante e ponendo il suo cuore ai suoi piedi. Proprio tu dovresti comprenderlo...
Giuseppe stava sdraiato tutto tremante. Adesso non sapeva più se dormiva o se sentiva davvero quelle parole.
- E’ possibile...? - sussurrò.
-Tutto questo è vero - gli parve di sentire. - Come Lo conoscete poco, pur avendo esperimentato tanto amore... Davvero non sapete fino ad ora chi Egli sia? Ascolta, Giuseppe, figlio di Davide e Achaz, di Ezechia e di Giacobbe. Egli ti chiede: vuoi tu, che hai fatto la rinuncia insieme a lei, rimanere presso di lei come l'ombra del Padre...? Acconsenti?
Giuseppe sedette di nuovo. Il profumo del fiore si spandeva verso di lui nell'oscurità. Sul suo capo scintillavano le stelle. II silenzio regnava. Si passò le dita sul viso, come ad assicurarsi che non avesse cambiato la sua forma.
- Ci riuscirò? - sussurrò. - La amo tanto...
- Prendila in casa tua...
Le ultime parole risonarono nel silenzio. Quando si levò in piedi, non vide più il fiore.
Strinse le mani al viso. Aveva pregato tante volte nella vita: Rivelami, Signore, la Tua volontà, indicami quel che devo fare. Attenderò paziente il tuo comando... Aveva atteso tanti anni. Gli pareva di sapere che cosa stesse aspettando. Quello che attendeva era giunto. Ma al contempo aveva superato le sue aspettative. Si trovava al cospetto di qualcosa di così enorme, che gli pareva che quell'enormità lo schiacciasse. Lo prese il timore. Ma in quello sbigottimento una cosa sapeva: c'era la felicità di poter tornare da Miriam.
Scosse con forza il capo, come se volesse, con questo movimento, allontanare da se tutte le recriminazioni umane.
In qualche punto delle lontananza sulla cima lucente dell'Hermon si era lacerata la cortina della notte. Una striscia di luce era comparsa al di sopra del merletto formato dalla cima.
Aprì le braccia e pregò: Oh Signore, non distogliere da me il Tuo Volto. Sii benevolo e misericordioso verso la mia ottusità. Adesso so che cosa mi hai ordinato di attendere. Chi mai sono io, per osare ribellarmi? Poiché Tu esigi che io abbia una moglie che non sarà mia moglie, e un figlio per il quale dovrò essere padre, anche se padre non sono, che accada conformemente alla Tua volontà. Che sia come Tu vuoi. Sostienimi, se la mia intelligenza e la mia volontà si indeboliranno. Accogli la mia decisione oggi, che mi hai donato la forza...
In faccia al giorno che schiariva si erse come Giosuè alle soglie della Terra Promessa e come quello mormorò l'antica preghiera: - Accolgo il peso del Tuo Regno, Signore nostro...
(Jan Dobraczynski, L'ombra del Padre. Il romanzo di Giuseppe)
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