26 dicembre 2011

I figli sono liberi.
(Mt 17, 26b)

Prerogativa dei figli di Dio è la libertà: anche questa fa parte della loro eredità. Si tocca qui un argomento a cui voi giovani siete particolarmente sensibili, poiché si tratta di un dono immenso posto dal Creatore nelle nostre mani. Ma è un dono che bisogna usare bene. Quante false forme di libertà conducono alla schiavitù!
Nell'enciclica «Redemptor Hominis» ho scritto in proposito (n. 12): «Gesù Cristo va incontro all'uomo di ogni epoca, anche nella nostra epoca, con le stesse parole: "conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" (Gv 8,32). Queste parole racchiudono una fondamentale esigenza e insieme un ammonimento: l'esigenza di un rapporto onesto nei riguardi della verità, come condizione di un'autentica libertà; e l'ammonimento, altresì, perché sia evitata qualsiasi libertà apparente, ogni libertà superficiale e unilaterale, ogni libertà che non penetri tutta la verità sull'uomo e sul mondo. Anche oggi, dopo 2000 anni, il Cristo appare a noi come colui che porta all'uomo la libertà basata sulla verità...».
«Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi» (Gal 5,1). La liberazione operata da Cristo è liberazione dal peccato, radice di tutte le schiavitù umane. Dice san Paolo: «Voi eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quell'insegnamento che vi è stato trasmesso e così, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia». La libertà è dunque un dono e, al tempo stesso, un fondamentale dovere di ogni cristiano: «Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi...» (Rm 6,17.15), ammonisce l'apostolo.
Importante e necessaria è la libertà esteriore, garantita da giuste leggi civili, e a ragione ci si rallegra che oggi cresca sempre più il numero dei Paesi dove si rispettano i diritti fondamentali della persona umana, anche se ciò è costato non di rado un alto prezzo di sacrifici e di sangue. Ma la libertà esteriore - pur preziosa - da sola non può bastare. Alle sue radici deve esserci sempre la libertà interiore, propria dei figli di Dio, che vivono secondo lo Spirito (cfr. Gal 5,16), e che sono guidati da una retta coscienza morale, capace di scegliere il vero bene. «Dove c'è lo Spirito del Signore, c'è libertà» (2Cor 3,17). E' questa, cari giovani, l'unica strada per costruire un'umanità matura e degna di questo nome.
Vedete, dunque, quanto grande e impegnativa sia l'eredità dei figli di Dio, alla quale siete chiamati. Accoglietela con gratitudine e responsabilità. Non sciupatela! Abbiate il coraggio di viverla ogni giorno in maniera coerente e annunciatela agli altri. Così il mondo diventerà, sempre di più, la grande famiglia dei figli di Dio.
(Giovanni Paolo II, 
Messaggio per la Sesta Giornata Mondiale della Gioventù n.5)

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