30 gennaio 2011 - La fede ci guarisce dalle ferite interiori
«Figlia, la tua fede ti ha salvata
Va’ in pace e sii guarita dal tuo male.»
(Mc 5,34)
La donna emorroissa non solo è ammalata e ha girato senza risultato da tutti i più famosi medici del paese senza risultato. La sua condizione la rende impura, non può toccare nessuno senza renderlo impuro. Non ha vita affettiva, né rapporti sessuali, forse non ha famiglia né amicizie: la sua condizione la rende sola.
La donna si avvicina timidamente, non vuol farsi notare. Non osa chiedere nulla al Maestro, come potrebbe? Decide di osare, di trasgredire la legge: lo tocca.
Poco, lo sfiora appena, il mantello, certamente non se ne accorgerà.
Chi mi ha toccato?"
La donna sbianca, gli apostoli si fermano nel tentativo di tenere a distanza la folla.
"Non vedi Rabbì? Tutti ti toccano!".
No, ha ragione Gesù: in mille gli si sono fatti vicini, ma una sola lo ha toccato.
Ha toccato il cuore di questo Cristo di Dio, gli ha rubato la forza ed è guarita.
La malattia non è forse lo squilibrio della nostra armonia interiore?
Il Signore si lascia derubare, la sua forza dona guarigione e salvezza a questa donna che si ritiene inadatta, incapace, condannata. Gesù ci guarisce nel profondo, ci salva da ogni disarmonia.
Continua il suo cammino Gesù, gli apostoli lo guardano straniti.
Gesù guarda la donna con un lungo sguardo, come lo sguardo di Gesù che sceglie i discepoli.
Gli altri, la folla, gli apostoli stessi non sanno.
Lui, il Rabbì, e la donna sì, sanno bene cosa è successo.
Questa è la differenza sostanziale tra gli apostoli che pure toccano Gesù senza risultati e la donna ammalata: la fede.
La fede placa le tempeste interiori, la fede ci guarisce dalle ferite interiori, la fede ci risuscita. Questa è la riflessione di Marco.
E la nostra, spero.
(Paolo Curtaz)
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