26 aprile 2012 - Gesù ci raggiunge nel mezzo di ogni tempesta

«Sono io, non abbiate paura!»
(Gv 6,20)

Tintoretto (Jacopo Robusti) - Gesù cammina sulle acque del Mare di Galilea 
(National Gallery of Art Washington)
La moltiplicazione dei pani e dei pesci si è rivelato un fallimento, la gente non ha capito il senso profondo del miracolo e neppure gli apostoli stanno col Maestro: egli sale sulla montagna, loro scendono a pescare... Con il miracolo della moltiplicazione Gesù afferma che condividere anche quel poco che si ha può sfamare la folla. Le gente ha capito che (finalmente!) Dio dona da mangiare gratis… Deluso e amareggiato il Signore si ritira in preghiera, deve decidere come muoversi, ora. Gli apostoli, frastornati, tornano a pescare: quello che doveva essere l'apoteosi del ministero di Gesù si è trasformato in una profonda incomprensione, insanabile, con la folla. Ma allontanarsi dal Maestro, anche quando dice cose scomode, suscita in noi la tempesta e rischiamo di affogare. Allora, il Signore ci raggiunge in mezzo alle difficoltà più nere. Gli apostoli decidono di prendere Gesù sulla barca e la barca tocca riva rapidamente. Quando l'incomprensione col mondo è forte, quando pensiamo di non potercela fare, quando il dolore della vita ci schianta (poiché ai discepoli la sofferenza non è evitata), prendiamo il Signore con noi sulla barca della vita. Splendido Maestro! Il Signore, malgrado la sua tristezza e il suo sconforto per l'incomprensione con la folla, è comunque attento a ciò che accade ai suoi discepoli, a noi, e ci raggiunge nel mezzo di ogni tempesta.
(Paolo Curtaz)

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