18 agosto 2012 - Dio è fedele
«Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme».
(Lc 13,33b)
Il desiderio di Dio è salvare, lo sentiamo nella sommessa voce del Signore Gesù, nel suo sguardo appannato dalle lacrime che a stento trattiene. La sua missione volge al termine, la speranza di risolvere tutto con semplicità sembra svanire, la sua fiducia nella capacità dell'uomo a cambiare, contraddetta e smentita dai fatti. L'uomo non cambierà mai, entusiasta nell'accogliere una novità, diventa spietato nel distruggerla appena sopraggiunge la noia. Fine dello spettacolo, Dio ci è di troppo. Leggevo in queste settimane un delirante articolo di un presunto studioso su di una rivista: con aria supponente affermava che il cristianesimo era volgare, démodé, depressivo, vagheggiava una religione "su misura", che mettesse al centro il piacere, il benessere. Vero: il cristianesimo è scomodo, con questa sua ostinata fiducia nell'uomo, questa sconsiderata voglia di far diventare l'uomo partner adulto di un Dio adulto. "Ho voluto raccogliere i tuoi figli e voi non avete voluto!" Dramma dell'uomo che rifiuta la felicità e presume di conoscerne i segreti, che ammazza i profeti rei di essere autentici e di mettere a nudo le verità scomode... Gesù accetta: a Gerusalemme resterà, anche se dovrà morire, Dio è fedele, almeno lui non si lascia scoraggiare né arretra. Il grande profeta Gesù, il messia atteso e misconosciuto, pagherà questo tributo pur di essere riconosciuto come volto di un Dio pieno di misericordia e di attenzione...
Che nulla oggi ci impedisca di sentire le ali del Signore che ci avvolgono, che nulla ci allontani dalla sua presenza, qualunque cosa facciamo. E se il tempo dell'interiorità che stiamo attraversando è quello del silenzio di Dio, quello del deserto spirituale, come Gesù offriamo il nostro dolore per la salvezza del mondo e di ogni uomo. Abitiamo le nostre città con affetto, cittadini a pieno titolo, come Gesù; amiamo come lui chi oggi incontreremo, anche se ancora le nostre città massacrano i profeti, trasformiamole segretamente con la logica del vangelo...
(Paolo Curtaz)
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