27 ottobre 2012 - Ripartire dal poco per donare tutto
Tirate le barche a terra,
lasciarono tutto e lo seguirono.
(Lc 5,11)
Tirate le barche a terra lasciarono tutto e lo
seguirono. Senza neppure sapere dove sarebbero andati, dove li avrebbe
condotti! Lasciano il lago e trovano il mondo. Tutto è cominciato con una notte
buttata, le reti vuote, la fatica inutile. Un gruppetto di pescatori delusi,
indifferenti alla folla eccitata e al Maestro. E Gesù entra con delicatezza
nelle loro vite, prega Simone di staccarsi un po' dalla riva. Lo prega: notiamo
la finezza del verbo scelto da Luca: «Simone, per favore, ti prego!». Gesù maestro
di umanità ci insegna quali sono le parole che, nel momento difficile,
trasmettono speranza ed energia: non l'imposizione o la critica, non il
giudizio o l'ironia, neanche la compassione. Ma una preghiera che fa appello a
quello che hai: per quanto poco; a quello che sai fare: per quanto poco!
Pietro, hai una barca, hai delle reti: ripartiamo da questo. Prendi il largo e
getta le reti per la pesca. E si riempiono. Dio riempie la vita, dà una
profondità unica a tutto ciò che penso e faccio; riempie le reti di ciò che amo
e la vita di futuro. Simone si spaventa: «Allontanati da me perché sono solo un
peccatore!». Gesù sulle acque del lago ha una reazione bellissima. Non
risponde: «Non è vero, non sei peccatore, non più degli altri», non giudica,
non minimizza, neppure assolve. Pronuncia due parole: «Non temere. Tu sarai».
Ed è il futuro che si apre, il futuro che conta più del presente e di tutto il
passato. Non vale la pena parlare del peccato: il bene possibile domani vale
più del male di ieri, e le reti piene oggi più di tutti i fallimenti di ieri.
Non temere, anche la tua barca va bene! La tua zattera, il tuo guscio di noce,
la tua vita va bene per fare qualcosa per gli uomini. Il peccato rimane, ma non
può essere un alibi per chiudersi a Dio e al futuro. Gesù dà fiducia, conforta
la vita ma poi la incalza, riempie le reti ma poi te le fa lasciare lì. Ti
impedisce di accontentarti. Sarai pescatore di uomini. Vuol dire: cercherai
uomini, li raccoglierai da quel fondo dove credono di vivere e non vivono; mostrerai
loro che sono fatti per un altro respiro, un altro cielo, un'altra vita! E il
miracolo del lago non consiste nelle barche riempite di pesci, non nelle barche
abbandonate, il miracolo grande è Gesù che non si lascia impressionare dai miei
difetti, non è deluso di me, ma mi affida il suo vangelo: seguimi, anche tu
puoi fare qualcosa per gli uomini e per Dio.
(Ermes Ronchi)
Commenti
Posta un commento