25 novembre 2012 - Ripartire dalla buona notizia di Dio

Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
(Mc 1,1)

Giovanni Battista, Chiesa di Smederevo - Serbia (2007)
Inizio del vangelo di Ge­sù Cristo. Inizio della buona notizia. 
A partire da che cosa ricominciare a vivere, a progettare? Da una buona notizia. Non rico­minciare mai da pessimi­smo, non dai problemi, neppure dall’illusorio primato della realtà che sem­bra dominare nel mondo. Ricominciare da una catti­va notizia è solo intelligen­za apparente, priva di sa­pienza di vangelo. 
Ricominciare dalle buone notizie di Dio: e subito, fin dalle prime parole, Marco mostra come fare per ac­corgersene e per accoglier­le. Tutta l’esperienza dell’uomo spirituale è riassun­ta in questi pochi versetti. 
Il primo passo porta a Isaia e Giovanni e potrebbe defi­nirsi così: cercare profeti. Come Isaia, profeta è uno che «apre strade» anche nel deserto, tracce di speranza anche là dove sembrava im­possibile; che non si mime­tizza né si lascia omologare dal pensiero dominante. I profeti creatori di strade e liberi come nessuno: ascol­tarli è diventare come loro. La seconda caratteristica di ogni profeta è di essere in attesa, insoddisfatto di ciò che ha, cuore affaticato dal richiamo di cose lontane. I­saia e Giovanni annuncia­no un Altro ( viene uno più grande) hanno il loro cen­tro altrove: in un desiderio, un orizzonte, una persona. Annunciano che la vita non è statica ma estatica, uscire da sé, vivere incamminati. Come un profeta, ogni uo­mo spirituale è costante­mente in viaggio, alla ricer­ca di ciò che ancora non ha, la sua casa è oltre: allora è pronto per nascite ed inizi. In terzo luogo, profeta è co­lui che ri-orienta la vita: pre­dicava un battesimo di con­versione per il perdono dei peccati. Il peccato è l’espe­rienza di chi non riesce a raggiungere la propria me­ta ed ha perso la strada. Il perdono è Dio che indica di nuovo il punto di arrivo e fa ripartire, carovana che si ri­mette in viaggio all’alba, vento per la nave che salpa. Perdono è un nuovo inizio, un nuovo mare, un nuovo giorno. Il peccato perdona­to non esiste più, annulla­to, cancellato, azzerato. Ed è il bene che revoca il male. Il bene vale di più: buona no­tizia di Gesù Cristo. 
Il Vangelo è Dio che viene portando amore, e tutto ciò che è non-amore è non-Dio. Dio viene e sa parlare al cuo­re, e lo insegna ai suoi pro­feti: 
parlate al cuore di Ge­rusalemme, ditele che è fini­ta la notte (Isaia). È «il più forte», dice Giovanni, pro­prio perché è l’unico che parla al cuore, teneramente e possentemente toccando il centro dell’umano.

(Ermes Ronchi)

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