18 febbraio 2013 - Felicità, parola chiave delle beatitudini
Si
mise a parlare e insegnava loro.
(Mt
5,1)
Cosimo Rosselli, Discorso della Montagna, Cappella Sistina - Vaticano |
Le nove Beatitudini sono il cuore del Vangelo; al
cuore del Vangelo c'è per nove volte la parola felicità, c'è un Dio che si
prende cura della gioia dell'uomo, tracciandogli i sentieri. Come al solito, inattesi,
controcorrente, e restiamo senza fiato, di fronte alla tenerezza e allo splendore
di queste parole. Sono la nostalgia prepotente di un tutt'altro modo di essere
uomini, il sogno di un mondo fatto di pace, di sincerità, di giustizia, di
cuori puri. Queste nove parole sono la bella notizia, l'annuncio gioioso che
Dio regala vita a chi produce amore, che se uno si fa carico della felicità di
qualcuno il Padre si fa carico della sua felicità.
Le beatitudini sono il più grande atto di speranza del
cristiano. Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci, poi usciamo di
chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra, questo mondo aggressivo e
duro, ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibile, stravolgente e
contromano che l'uomo possa pensare.
La prima dice: beati voi poveri.
E ci saremmo aspettati: perché ci sarà un
capovolgimento, perché diventerete ricchi. No. Il progetto di Dio è più profondo
e vasto. Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso, non nell'altra
vita! Beati, perché c'è più Dio in voi, c'è più libertà, meno attaccamento
all'io e alle cose.
Beati perché custodite la speranza di tutti. In questo
mondo dove si fronteggiano nazioni ricche fino allo spreco e popoli poverissimi,
un esercito silenzioso di uomini e donne preparano un futuro buono: costruiscono
pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni; sono ostinati nel proporsi la
giustizia, onesti anche nelle piccole cose. Gli uomini delle beatitudini, ignoti
al mondo, che non andranno sui giornali, sono loro i segreti legislatori della
storia.
La seconda è la beatitudine più paradossale: Beati
quelli che sono nel pianto. Felicità e lacrime mescolate insieme, forse
indissolubili. Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore!
Un angelo misterioso annuncia a chiunque piange: il Signore è con te .
Dio non ama il dolore, è con te nel riflesso più
profondo delle tue lacrime per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore
ferito, nella tempesta è al tuo fianco, forza della tua forza. La parola chiave
delle beatitudini è felicità. Sant'Agostino, che scrive un opera intera sulla
vita beata, scrive: abbiamo disputato sulla felicità e non conosco valore che
maggiormente si possa ritenere dono di Dio. Dio non solo è amore, non solo
misericordia, Dio è anche felicità. Felicità è uno dei nomi di Dio.
(Ermes Ronchi)
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