27 giugno 2013 - La fede operosa che genera la speranza


«Dov’è la vostra fede?».
(Lc 8,24)

Turatti Giovanni, La tempesta sedata
Con la fede lo Spirito Santo depone nel cuore dell’uomo anche il seme della speranza. La fede è infatti, come dice la Lettera agli Ebrei, “fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” (11,1). In un orizzonte spesso segnato dallo scoraggiamento, dal pessimismo, da scelte di morte, da inerzia e superficialità, il cristiano deve aprirsi alla speranza che sboccia dalla fede. Ciò è raffigurato nella scena evangelica del turbine che si scatena sul lago: “Maestro, maestro, siamo perduti!”, gridano i discepoli. E Cristo domanda loro: “Dov’è la vostra fede?” (Lc 8,24-25). Con la fede in Cristo e nel Regno di Dio non si è mai perduti, e la speranza della quiete serena riappare all’orizzonte. Anche per un futuro degno dell’uomo è necessario far rifiorire la fede operosa che genera la speranza. Di questa un poeta francese ha scritto: “La speranza è l’attesa trepidante del buon seminatore, è l’ansia di chi si candida all’eterno. La speranza è infinitezza d’amore” (Ch. Péguy, Il portico del mistero della seconda Virtù). 
(Giovanni Paolo II, 
Udienza Generale, 24 gennaio 2001)

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