28 dicembre 2013 - Santi Martiri Innocenti

Erode mandò a uccidere tutti i bambini 
che stavano a Betlemme
e in tutto il suo territorio 
e che avevano da due anni in giù.
(Mt 2,16)


Fuggi in Egitto! Perché l'angelo comanda di fuggire, senza garantire un futuro, senza indicare la strada e la data del ritorno? Dio interviene così: non ti protegge dall'esilio, ma dentro l'esilio; non ti custodisce dalla notte, ma dentro la notte. Quella vicenda di persecuzioni, quella storia di fuggiaschi ricercati a morte è la storia di milioni di famiglie ancora oggi. Non vi torna in mente la fuga in Egitto di Giuseppe con Maria e il Bambino ogni volta che una famiglia straniera bussa alla nostra porta e chiede aiuto? È storia sacra che si ripete: sacra è la vita, più sacra ancora la vita perseguitata. Mille Erodi ancora oggi emanano morte. Erode però viene giocato dai Magi e da Giuseppe, perché c'è Qualcuno che veglia anche nella notte, anche quando noi dormiamo, è nel nostro profondo ed ecco che l'uomo giusto ha gli stessi sogni di Dio. Che tuttavia indicano davvero poco, una direzione verso cui partire, che hanno tanta luce quanta ne serve al primo passo. Poi tocca a Giuseppe studiare la strada. Tocca a noi scegliere gli itinerari più sicuri, misurare la fatica dei più deboli e portarli se necessario.


Giuseppe prese il bambino e sua madre e fuggì in Egitto. Le sorti del mondo si decidono dentro una famiglia, le cose decisive - oggi come allora - accadono dentro le relazioni e gli affetti, cuore a cuore, nello stringersi amoroso delle vite. Nel coraggio quotidiano di moltissime persone, innamorate e silenziose, fioriscono creature che faranno fiorire la storia. La vocazione alla famiglia è santa, quanto quella di una monaca di clausura o di un missionario. Perché è vocazione ad amare, e ogni amore fa tutt'uno con il mistero di Dio. Giuseppe rappresenta tutti gli uomini che prendono su di sé il peso della vita di un altro, senza contare fatiche e senza accumulare rimpianti; quelli che senza proclami e senza ricompense, in silenzio, fanno tutto ciò che devono fare, semplicemente. Sognatori e concreti, disarmati eppure più forti di ogni Erode. Maria incarna tutte le madri, che sono tutte, come lei, benedette; quelle che non dicono mai "basta" all'amore che il bambino esige giorno e notte. Maria è tutte le donne che inventano risorse di intelligenza e di forza per farlo crescere.


E quel Bambino non toccato dal male è tutti i bambini, dove il solo fatto di esistere è già un'estasi (E. Dickinson) una vertigine. I bambini ti chiamano a conversione, danno ordini al futuro buono del mondo. Nel loro sguardo c'è tutta l'eternità che ci attende. Un ultimo pensiero va a chi vive sulla propria pelle un fallimento matrimoniale o familiare: non temete! Dio ha anche per voi progetti di amore e di gioia, di luce e di vita. Scopriteli, con fiducia.
Ermes Ronchi
Ger 31,15-18. 20; Sal 123; Rm 8,14-21; Mt 2,13b-18


Un giorno speciale

Le sorti del mondo si decidono dentro una famiglia, 
le cose decisive - oggi come allora - accadono 
dentro le relazioni e gli affetti, 
cuore a cuore, 
nello stringersi amoroso delle vite.

Il mio mondo si è deciso 
dentro lo stringersi amoroso delle vite 
di mamma Maria e papà Pasquale.
Grazie per quel sì che quarantacinque anni fa 
è stato l'inizio del mio mondo.

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