26 febbraio 2014 - Abbiate fede
«Abbiate fede in Dio».
(Mc 11,22)
Sta scritto: «È difficile trovare un uomo fedele!» (Pr 20,6).
Non dico che tu debba rivelare la tua coscienza a me, ma che mostri la
sincerità della tua fede a Dio che scruta le reni e i cuori, e conosce i pensieri
degli uomini (Sal 7,10;93,11). Gran cosa essere fedeli: rende l'uomo più ricco
degli arciricchi. Il fedele infatti possiede tutti i beni del mondo, in quanto
li disprezza e li calpesta; al contrario, i ricchi di beni materiali, benché ne
abbiano a dovizia, finiscono col mancare di quelli dell'anima. Più ne
ammassano, infatti, e più si consumano per la brama di quanto loro manca. Il
fedele insomma è un uomo straordinario: ricco nella sua povertà perché sa che
bisogna avere solo di che coprirsi e di che nutrirsi; quindi se ne accontenta,
e disprezza le ricchezze.
Osservare la fede è un prestigioso distintivo non soltanto per
noi cristiani che di Cristo portiamo il nome, ma lo è pure per chiunque nel
mondo e anche presso gli estranei alla Chiesa osserva in modo assoluto la fede
data. Vincolo di fede chiamiamo il patto che unisce nelle nozze persone
estranee l'una all'altra; sulla fede si fonda anche l'agricoltore fiducioso di
raccogliere i frutti, perché nessuno senza fiducia s'assoggetterebbe a fatiche.
Per fede gli uomini solcano il mare affidandosi con fiducia a un piccolo legno.
Sulla fede insomma si fonda la maggior parte degli umani negozi.
La lettura di oggi vi ha però chiamato alla vera fede, e vi ha
indicato la via che dovete anche voi seguire per piacere a Dio. Per Daniele,
come leggiamo, la fede chiuse la bocca ai leoni (Dn 6,23). «Tenete sempre in
mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati
del maligno» (Ef 6,16)... la fede dà all'uomo tanta forza da farlo camminare
sulle onde restando a galla (Mt 14,29). La fede è tanto potente che non salva
soltanto chi crede, ma anche altri per merito dei credenti. Per il paralitico
di Cafarnao ebbero fede quelli che lo portarono e calarono per il tetto (Mt
9,2). La fede delle sorelle di Lazzaro ebbe tanto potere, che richiamò il morto
dalle porte degli inferi (Gv 11)... Questa fede quindi, che viene data come
carisma dello Spirito e non solo come dottrina, infonde un'energia superiore
alle possibilità umane, per cui chi la possiede può dire a questo monte:
«Spostati da qui a lì», ed esso si trasferisce.
San
Cirillo di Gerusalemme (313-350),
vescovo
di Gerusalemme, dottore della Chiesa
Catechesi,
n° 5
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