27 marzo 2014 - Dio sa meglio di noi ciò di cui abbiamo bisogno
«Non preoccupatevi per la vostra vita».
(Mt 6,25)
Non preoccupatevi. Per tre volte Gesù ribadisce
l'invito: non abbiate quell'affanno che toglie il respiro, per cui non esistono
feste o domeniche, non c'è tempo di fermarsi a parlare con chi si ama. Non
lasciatevi rubare la gioia: quella capacità di godere delle cose belle che ogni
giorno ci dona.
Perché? Perché Dio non si dimentica di te. […] Guardate
gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo. Gesù osserva la vita e la
vita gli parla di fiducia. Gesù oggi ci pone la questione della fiducia. Dove
metti la tua fiducia? La sua proposta è chiara: «in Dio, prima di tutto, perché
Lui non ti abbandona ed ha un progetto per te. Non mettere la fiducia nel tuo
conto in banca».
Non potete servire Dio e la ricchezza. Non è la
ricchezza che Gesù ha di mira - infatti tra i suoi amici aveva persone ricche e
altre povere - bensì ciò che lui chiama, in aramaico, mammona. «Mammona non è
la ricchezza in sé, ma quella nascosta, avara, chiusa alla solidarietà, e che
produce ingiustizia» (papa Francesco), che rende schiave le persone, che
assorbe il loro tempo, i pensieri, la vita.
Guardate gli uccelli (esserini liberi, quasi senza
peso e senza gravità; lasciatevi attirare come loro dal cielo, volate alto e
liberi) e non preoccupatevi. Se Dio nutre queste creature che non seminano, non
mietono, quanto più voi che invece lavorate, seminate e raccogliete. Non è un
invito al fatalismo o alla passività in attesa che la Provvidenza risolva al
posto nostro i problemi: la Provvidenza conosce solo uomini in cammino (don
Calabria).
Non preoccupatevi, il Padre sa. Tra le tante cose che
uniscono le tre grandi religioni, che ci fanno sentire vicini ai nostri
fratelli ebrei e musulmani, ce n'è una bellissima: la certezza che Dio si
prende cura, che Dio provvede.
Non preoccupatevi, Dio sa. Ma come faccio a dirlo a
chi non trova lavoro, a chi non riesce ad arrivare a fine mese, non vede
speranza per i figli? La soluzione non è fatta di parole: «Se uno è senza
vestiti e cibo e tu gli dici, va in pace, non preoccuparti, riscaldati e
saziati, ma non gli dai il necessario per il corpo, a che cosa ti serve la tua
fede?» (Giacomo 2,16). Dio ha bisogno delle mie mani per essere Provvidenza. Io
mi occupo di qualcuno, e allora il Dio che veste i fiori si occuperà di me.
Cercate prima di tutto il Regno.
Vuoi essere una nota di libertà nell'azzurro, come un passero? Bello come un
fiore? Cerca prima di tutto le cose di Dio, che sono solidarietà, generosità,
amore, e troverai ciò che fa volare, ciò che fa fiorire!
Ermes Ronchi fonte
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