30 marzo 2014 - Se incontri Cristo diventi un’altra persona
«Da che mondo è mondo,
non si è mai sentito dire
che uno abbia aperto gli occhi
a un cieco nato.
Se costui non venisse da Dio,
non avrebbe potuto far nulla».
(Gv 9,32-33)
Guarigione del cieco nato di De Ferrari Orazio - Collezione D'Arte Della Banca Carige |
La gente che pur conosceva il cieco,
dopo l'incontro con Gesù non lo riconosce più: È lui; no, non è lui. Che cosa è
cambiato? Non certo la sua fisionomia esterna. Quando incontri Gesù diventi
un'altra persona. Cambia quello che desideri, acquisti uno sguardo nuovo sulla
vita, sulle persone e sul mondo. Vedi più a fondo, più lontano, si aprono gli
occhi del cuore.
Lo condussero allora dai farisei.
Da miracolato a imputato. È successo
che per la seconda volta Gesù guarisce di sabato. Di sabato non si può, si
trasgredisce il più santo dei precetti. È un problema etico e teologico che la
gente non sa risolvere e che delega ai depositari della dottrina, ai farisei. E
loro che cosa fanno? Non vedono l'uomo, vedono il caso morale e dottrinale.
All'istituzione religiosa non interessa il bene dell'uomo, per loro l'unico
criterio di giudizio è l'osservanza della legge. C'è un'infinita tristezza in
tutto questo. Per difendere la dottrina negano l'evidenza, per difendere la
legge negano la vita. Sanno tutto delle regole e sono analfabeti dell'uomo.
Vorrebbero che tornasse cieco per dare loro ragione. Il dramma che si consuma
in quella sala, e in tante nostre comunità è questo: il Dio della vita e il Dio
della religione si sono separati e non si incontrano più. La dottrina separata
dall'esperienza della vita.
Ma il cieco è diventato libero, è
diventato forte, tiene testa ai sapienti: Voi parlate e parlate, ma intanto io
ci vedo.
E dice a noi che se un’esperienza ti
comunica vita, allora è anche buona e benedetta. Perché legge suprema di Dio è
che l'uomo viva.
Sei nato tutto nei peccati e vuoi
insegnare a noi?... Anche i discepoli avevano chiesto: Chi ha peccato? Lui o i
suoi genitori? Gesù non ci sta: Né lui ha peccato, né i suoi genitori. Si
allontana subito, immediatamente, da questa visione che rende ciechi; capovolge
la vecchia mentalità: il peccato non è l'asse attorno a cui ruotano Dio e il
mondo, non è la causa o l'origine del male. Dio lotta con te contro il male,
lui è compassione, futuro, mano viva che tocca il cuore e lo apre, amore che fa
ripartire la vita, che preferisce la felicità dei suoi figli alla loro
obbedienza. Il fariseo ripete: Gloria di Dio è il precetto osservato! E invece
no, gloria di Dio è un mendicante che si alza, un uomo che torna felice a
vedere. E il suo sguardo luminoso che passa splendendo per un istante dà lode a
Dio più di tutti i sabati!
Ermes Ronchi
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