31 marzo 2014 - come giudica Dio
«Non giudicate,
per non essere
giudicati».
(Mt 7,1)
Quanto è faticoso iniziare la settimana con una Parola
così destabilizzante! Gesù riprende l'idea già proposta: se amiamo chi ci ama,
cosa facciamo di straordinario? E insiste: saremo giudicati così come
giudichiamo gli altri. La vedo grigina! Non so voi, ma io tendo sempre a
sottolineare le mancanze degli altri, a vederne l'enormità, e a minimizzare i
miei difetti, a sorvolare su di essi, a lasciar perdere... Il Signore ci chiede
di giudicare con correttezza, con misericordia, senza astio, senza rabbia,
mettendoci nei panni degli altri. Guardare la trave che portiamo nel nostro
occhio, significa evitare di salire sullo scranno del giudice, del saccente,
per accomodarci, invece, in quello accanto al fratello che sbaglia. Quanto è
difficile confrontarsi con una persona che ci giudica! Quanto è liberante avere
a che fare con qualcuno che, invece capisce i tuoi sbagli perché lui per primo
li ha commessi! Impegniamoci, in questa settimana, a giudicare gli eventi, gli
altri e noi stessi col metro con cui li giudica Dio: con benevolenza, con
compassione, con comprensione e verità. Solo se autentici, solo togliendo la
maschera della nostra ipocrisia potremo incontrare le persone nel loro intimo.
Paolo Curtaz
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