7 giugno 2014 - I doni dello Spirito Santo: l'Intelletto
Dopo aver preso in esame la sapienza, come
primo dei sette doni dello Spirito Santo, oggi vorrei puntare l’attenzione sul
secondo dono, cioè l’intelletto. Non si tratta qui dell’intelligenza umana,
della capacità intellettuale di cui possiamo essere più o meno dotati. È invece
una grazia che solo lo Spirito Santo può infondere e che suscita nel cristiano
la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le
profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza.
L’apostolo Paolo,
rivolgendosi alla comunità di Corinto, descrive bene gli effetti di questo dono
- cioè che cosa fa il dono dell’intelletto in noi -,e Paolo dice questo:
«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di
uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate
per mezzo dello Spirito» (1 Cor 2,9-10). Questo ovviamente non significa che un
cristiano possa comprendere ogni cosa e avere una conoscenza piena dei disegni
di Dio: tutto ciò rimane in attesa di manifestarsi in tutta la sua limpidezza
quando ci troveremo al cospetto di Dio e saremo davvero una cosa sola con Lui.
Però, come suggerisce la parola stessa, l’intelletto permette di “intus
legere”, cioè di “leggere dentro”:questo dono ci fa capire le cose come le
capisce Dio, con l’intelligenza di Dio. Perché uno può capire una situazione
con l’intelligenza umana, con prudenza, e va bene. Ma capire una situazione in
profondità, come la capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E Gesù ha voluto
inviarci lo Spirito Santo perché noi abbiamo questo dono, perché tutti noi
possiamo capire le cose come Dio le capisce, con l’intelligenza di Dio. E’ un
bel regalo che il Signore ha fatto a tutti noi. E’ il dono con cui lo Spirito
Santo ci introduce nell’intimità con Dio e ci rende partecipi del disegno
d’amore che Luiha con noi.
E’ chiaro allora che il
dono dell’intelletto è strettamente connesso alla fede. Quando lo Spirito Santo
abita nel nostro cuore e illumina la nostra mente, ci fa crescere giorno dopo
giorno nella comprensione di quello che il Signore ha detto e ha compiuto. Lo
stesso Gesù ha detto ai suoi discepoli: io vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi
farà capire tutto quello che io vi ho insegnato. Capire gli insegnamenti di Gesù,
capire la sua Parola, capire il Vangelo, capire la Parola di Dio. Uno può
leggere il Vangelo e capire qualcosa, ma se noi leggiamo il Vangelo con questo
dono dello Spirito Santo possiamo capire la profondità delle parole di Dio. E
questo è un gran dono, un gran dono che tutti noi dobbiamo chiedere e chiedere
insieme: Dacci, Signore, il dono dell’intelletto.
C’è un
episodio del Vangelo di Luca che esprime molto bene la profondità e la forza di
questo dono. Dopo aver assistito alla morte in croce e alla sepoltura di Gesù,
due suoi discepoli, delusi e affranti, se ne vanno da Gerusalemme e ritornano
al loro villaggio di nome Emmaus. Mentre sono in cammino, Gesù risorto si
affianca e comincia a parlare con loro, ma i loro occhi, velati dalla tristezza
e dalla disperazione, non sono in grado di riconoscerlo. Gesù cammina con loro,
ma loro sono tanto tristi, tanto disperati, che non lo riconoscono. Quando però
il Signore spiega loro le Scritture, perché comprendano che Lui doveva
soffrire e morire per poi risorgere, le loro menti si aprono e nei loro cuori
si riaccende la speranza (cfr Lc 24,13-27).E questo è quello che fa lo Spirito
Santo con noi: ci apre la mente, ci apre per capire meglio, per capire meglio
le cose di Dio, le cose umane, le situazioni, tutte le cose. E’ importante il
dono dell’intelletto per la nostra vita cristiana. Chiediamolo al Signore, che
ci dia, che dia a tutti noi questo dono per capire, come capisce Lui, le cose
che accadono e per capire, soprattutto, la Parola di Dio nel Vangelo.
Papa Francesco, Udienza generale 30 aprile 2014
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