10 agosto 2014 - Il Signore salva senza porre nessuna condizione
«Figlio, ti sono perdonati i peccati».
(Mc 2,5b)
Il
paralitico di Cafàrnao. Lo invidio. Perché ha grandi amici: forti, fantasiosi,
tenaci, creativi. Sono il suo magnifico ascensore, strappano l'ammirazione del Maestro: Gesù vista la loro fede...
la loro,
quella dei quattro portatori, non del paralitico. Gesù vede e ammira una fede
che si fa carico, con intelligenza operosa, del dolore e della speranza di un
altro. I quattro barellieri ci insegnano a essere come loro, con questo peso di
umanità sul cuore e sulle mani. Una fede che non prende su di sé i problemi
d'altri non è vera fede. Non si è cristiani solo per se stessi; siamo chiamati
a portare uomini e speranze. A credere anche se altri non credono; a essere
leali anche se altri non lo sono, a sognare anche per chi non sa più farlo.
«Sei
perdonato». Immagino la sorpresa, forse la delusione del paralitico. Sente parole che non si aspettava. Lui, come
tutti i malati, domanda la
guarigione, un corpo che non lo tradisca più. Invece: figlio, ti sono perdonati
i peccati.
Perdonare
è nel Vangelo è un verbo di moto: si usa per la nave che salpa, la carovana che
si rimette in marcia, l'uccello che spicca il volo, la freccia liberata
nell'aria.
Il
perdono di Cristo non è un colpo di spugna sul passato, è molto di più: un
colpo di remo, un colpo di vento
nelle vele, per il mare futuro; è un colpo di verticalità, se si può dire così,
per ogni uomo immobile nella sua barella. Il peccato invece blocca la vita,
come per Adamo che dopo il frutto proibito si rintana dietro un cespuglio,
paralizzato dalla paura. Finita l'andatura eretta, finiti i sentieri nel sole!
Il peccato è come una paralisi nelle relazioni, una contrazione, un
irrigidimento, una riduzione del vivere.
Sei
perdonato. Senza merito, senza espiazione, senza condizioni. Una doppia
bestemmia, secondo i farisei. Essi dicono: Dio solo può perdonare. E poi: Dio
non perdona a questo modo, non così, non senza condizioni, non senza espiare la
colpa!
E Gesù
interviene: Cosa è più facile? Dire: i tuoi peccati ti sono perdonati, o:
alzati e cammina? Gesù per l'unica volta nel Vangelo dice apertamente il perché
del suo miracolo: lega insieme perdono e guarigione, unisce corporale e
spirituale, mostra che l'uomo biblico è un'anima-corpo, un corpo-anima, un
tutt'uno, senza separazioni. E rivela che Dio salva senza porre condizione
alcuna, per la pura gioia di vedere un figlio camminare libero nel sole, perché
la grazia è grazia e non merito o calcolo.
Tutti si
meravigliarono e lodavano Dio. Attingere alla meraviglia, sapersi incantare per
questa divina forza ascensionale che ci risana dal male che contrae e
inaridisce la vita, forza che la rende verticale e la incammina verso casa. Per
sentieri nel sole.
(Ermes Ronchi)
Bentornato, ci sei mancato :)
RispondiEliminaBello leggerti!
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