Stupita gratitudine

NATALE E SUBITO PASQUA
La morte improvvisa del mio Papà, domenica 21 dicembre, è stato un evento che ha condizionato e invitato a reinterpretare il clima natalizio per me ma anche per molti amici che hanno voluto far sentire a me, alla Mamma e ai miei fratelli, Elena e Alessandro, la loro vicinanza e la loro preghiera.
Come potete intuire sono ancora frastornato da una serie di eventi che sono accaduti in rapida successione, e mi hanno chiesto una partecipazione emotiva che non ho mai conosciuto prima. 
Vorrei però non perdere l’occasione per dirvi GRAZIE! Nei giorni che hanno preceduto le esequie, il giorno stesso dei funerali siamo stati inondati da centinaia di messaggi che ci hanno stupito e consolato, sostenuto e benedetto. La partecipazione al funerale del Papà è ad oggi uno degli eventi che più ha destato in me e nei miei cari meraviglia. Abbiamo voluto che fosse pur nel dolore una celebrazione che annunciasse la speranza cristiana della vittoria sulla morte. Sono grato a tutti coloro che hanno affollato la nostra piccola Chiesa e “paralizzato” il mio piccolo paese, come nella richiesta corale di un momento di riflessione. Sono grato al Vescovo Franco per la sua partecipazione discreta e coinvolta. Sono grato ai sacerdoti, a ciascuno di loro perché oltre alla tanta strada percorsa, essere presenti nel giorno che è antivigilia di Natale è significato cambiare programmi, trovare sostituti… Sono grato ai giovani che hanno cantato: Papà si commuoveva sempre nel sentire quei canti. Sono grato a tutti, proprio a tutti perché avete onorato il mio Papà: tutto il bene che ci avete regalato ritorni a voi arricchito da Colui che vede nel segreto e non dimentica. 
Ho fatto mie le parole di Benedetto XVI, riproposte anche nell’omelia:
“L’Incarnazione e la nascita di Gesù 
ci invitano già ad indirizzare lo sguardo verso la sua morte 
e la sua risurrezione... 
Ma proprio come l’alba precede e fa già presagire 
la luce del giorno, 
così il Natale annuncia già la Croce 
e la gloria della Risurrezione”.
La vostra presenza e il calore della vostra preghiera innalzata a Dio per noi, anche se non potendo essere presenti al momento del saluto, hanno rinnovato in noi la certezza della bellezza della fede e la bontà di appartenere ad un cammino di Chiesa che, pur nella sua fragilità, ha la forza di regalare fiducia e speranza.

Papà Pasquale dal cielo, come ha fatto sulla terra, vigili sul mio ministero di presbitero perché con la mia vita possa onorare la sua memoria.           

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