15 maggio 2016 - Santa Prima Comunione nel giorno di Pentecoste


Anche questa mattina ho letto quanto avete scritto nel giorno del ritiro, quando abbiamo vissuto insieme quel pomeriggio cercando di raccogliere tutto ciò che di bello le vostre catechiste e i vostri genitori vi hanno raccontato in questi mesi per vivere questa giornata in modo speciale. Nei vostri racconti - perché anche voi avete raccontato qualcosa in quelle poche righe - mi avete dato due messaggi: il primo, che vi è rimasto in mente che anche se non si vede Gesù c’è. Avevamo usato due esempi: anche se è tutto spento non vuol dire che la corrente non ci sia, basta accendere un interruttore e appare la luce, ma non vuol dire che prima non ci fosse nulla; ancora, vi avevo chiesto “come fate a mostrare l’amore per la vostra mamma in questo momento?” e così Alessandra mi ha abbracciato dicendomi “così ti faccio vedere”. In realtà noi non riusciamo a farlo vedere eppure c’è. Questo è il primo pensiero: anche se non si vede il Signore Gesù c’è. Ama nascondersi, in realtà, in piccoli segni come il Pane e il Vino che diventeranno il Corpo e il Sangue di Cristo. L’altra cosa che avete raccontato e in tanti avete sottolineato è la storia del bambù che vi ho raccontato (Clicca qui per leggere il racconto del Bambù): questa pianta bellissima è amata dal proprio padrone ma a un certo punto viene sacrificata perché, attraverso il suo legno potesse arrivare acqua a tutto il giardino che era inaridito. Molti di voi hanno detto “Gesù è questo canale che ci lega a Dio Padre e noi siamo quei fiori che nascono dalla trasmissione del suo amore”. Poiché questo racconto vi è rimasto in mente ho deciso di regalarvene un altro, perché oggi è Pentecoste e noi vogliamo sottolineare in modo speciale come la possibilità che abbiamo di capire un po’ di più quello che accade oggi qui è frutto dello Spirito Santo, che abita i vostri cuori fin dal giorno del vostro Battesimo e che agisce anche se noi a volte non lo vediamo.
Un giorno Satana scoprì un modo per divertirsi. Inventò uno specchio diabolico che aveva una magica proprietà: faceva vedere meschino e raggrinzito tutto ciò che era bello e buono.
Satana se ne andava in giro dappertutto con il suo terribile specchio. E tutti quelli che ci guardavano dentro rabbrividivano: ogni cosa appariva deformata e mostruosa.
Il maligno si divertiva moltissimo con il suo specchio: più le cose erano ripugnanti più gli piacevano. Un giorno, lo spettacolo che lo specchio gli offriva era così piacevole ai suoi occhi che scoppiò a ridere in modo scomposto: lo specchio gli sfuggì dalle mani e si frantumò in milioni di pezzi.
Un uragano potente e maligno fece volare i frammenti dello specchio in tutto il mondo. Alcuni frammenti erano più piccoli di granelli di sabbia ed entrarono negli occhi di molte persone. Queste persone cominciarono a vedere tutto alla rovescia: si accorgevano solo di ciò che era cattivo e vedevano cattiveria dappertutto.
Altre schegge diventarono lenti per occhiali. La gente che si metteva questi occhiali non riusciva più a vedere ciò che era giusto ed a giudicare rettamente.
Forse a qualcuno di noi - penso più agli adulti - che ha questo sguardo sulle persone e sulle cose.
Qualche pezzo di specchio era così grosso che venne usato come vetro da finestra. I poveretti che guardavano attraverso quelle finestre vedevano solo vicini antipatici, che passavano il tempo a combinare cattiverie.
Quando Dio si accorse di quello che era successo si rattristò. Decise di aiutarli.
Disse: «Manderò nel mondo mio Figlio. È Lui la mia immagine, il mio specchio. Rispecchia la mia bontà, la mia giustizia, il mio amore. Riflette l'uomo come io l'ho pensato e voluto».
Gesù venne come uno specchio per gli uomini. Chi si specchiava in Lui riscopriva la bontà e la bellezza e imparava a distinguerle dall'egoismo e dalla menzogna, dall'ingiustizia e dal disprezzo.
I malati ritrovavano il coraggio di vivere, i disperati riscoprivano la speranza. Consolava gli afflitti e aiutava gli uomini a vincere la paura della morte.
Molti uomini amavano lo specchio di Dio e seguirono Gesù. Si sentivano infiammati da Lui.
Altri invece avevano dentro di sé una grandissima rabbia: decisero di rompere lo specchio di Dio. Gesù, nonostante non avesse fatto nulla di male, nonostante avesse voluto dare interamente la sua vita e nasconderla in un pezzo di pane e in un poco di vino - come avverrà tra poco per voi - fu ucciso. Ma sappiamo che dalla sua risurrezione ci è giunto un dono grande, il dono del Paraclito, il Consolatore - così come abbiamo ascoltato nel Vangelo. Cinquanta giorni dopo la Pasqua, Pentecoste come oggi, un nuovo possente uragano percosse tutta la terra: lo Spirito Santo. Sollevò i milioni di frammenti dello specchio di Gesù e li soffiò in tutto il mondo.
Chi riceve anche una piccolissima scintilla di questo specchio nei suoi occhi comincia a vedere il mondo e le persone come li vedeva Gesù: si riflettono negli occhi prima tutto le cose belle e buone, la giustizia e la generosità, la gioia e la speranza; le cattiverie e le ingiustizie invece appaiono modificabili e vincibili.

Questo è un giorno speciale, cari bambini, per voi. Alcuni dei grandi pensano che voi non siate pronti per questo momento ma loro non sanno che i bambini vedono Dio.
Io vi faccio un augurio oggi: che voi iniziate a guardare la realtà con gli stessi occhi di Dio, iniziate a guardare così voi stessi, quanto siete preziosi, quanto bene potete fare anche se siete giovani e piccoli. Guardate così i vostri genitori: non sempre sono come li vogliamo noi ma sono preziosissimi, importanti, loro vi hanno portato qui. Guardate così le vostre catechiste: dedicano del tempo a voi gratuitamente e lo fanno perché vi vogliono bene. Guardate così i vostri amici, anche quelli antipatici, anche quelli che non riuscite sempre ad apprezzare perché non c’è nessuno che non abbia dentro di sé una scintilla di Dio, qualcosa di bello, di buono, di giusto. Imparate a vivere bene la vita perché tutti coloro che vi incontrano siano contenti di voi. In questa Messa chiedete al Signore di aiutarvi a capire, fin da oggi, come spendere il vostro tempo. Non abbiate paura di fare sogni grandi! Non abbiate paura di chiedere doni grandi! Non abbiate paura di chiedere al Signore di esaudire i desideri più grandi che ci sono nel vostro cuore! Parlate con lui! Chiedete aiuto allo Spirito Santo. Non dimenticatevi mai che Dio ci ha lasciato, attraverso Gesù, una Mamma alla quale sempre poter andare a chiedere conforto, consolazione e aiuto.
Cari bambini, questo è un giorno speciale per voi ma anche per noi: continuo a dirvi che dobbiamo essere contenti dei doni che Dio fa a ciascuno dei membri delle nostre Comunità perché quando noi saremo lieti dei doni che Dio fa a tutta la Comunità, allora saremo uniti perché il segno più grande della presenza dello Spirito in noi è proprio quello di essere lieti di camminare insieme sulle strade di questo mondo per realizzare il sogno di Dio.
L’ultimo pensiero è per voi, cari adulti, genitori, catechiste, parenti e amici, membri di queste Comunità: questi bambini oggi vi parlano di Dio e vi chiedono di scegliere di guardare la realtà con gli occhi dello Spirito Santo perché solamente così potrete aiutarli veramente a diventare quello che sono. Non abbiate paura di Dio, non abbiate paura di scegliere di dedicare tempo a Lui, non è mai tempo buttato via. Sentite, soprattutto, la responsabilità del bene di questi bambini perché Dio si fida di voi, si fida di noi e mette nel nostro cuore la sua presenza, mette nel nostro sguardo il suo sguardo, mette nel nostro cuore il suo stesso amore.

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