Novena di Natale 2018 - 18 dicembre

Attraversati dalla luce del perdono


Il salmo 52 risuona come lo sfogo di un uomo onesto, stanco di essere insultato e maltrattato da un uomo prepotente che non perde occasione per umiliarlo e fargli del male. A quest'uomo malvagio egli annuncia la punizione di Dio, per poi concludere la sua preghiera con una intensa professione di fede nel Signore.
Del malvagio non si dice soltanto che sia violento o falso, si precisa che si vanta della sua cattiveria, preferisce il male al bene, ama soltanto le parole che distruggono e ingannano. Vantarsi, preferire il male, sono verbi che dicono il mondo interiore, la scelta profonda, l'orientamento del cuore. Quest'uomo cattivo non compie il male per sbaglio, a per scelta. Non si vergogna di quello che fa, ma se ne vanta, giustifica il male che fa, è un uomo che ha capovolto la coscienza.
La sciocchezza profonda di quest'uomo, che si vanta della sua furbizia e della sua arroganza , sta nel fatto che, anziché porre il proprio rifugio in Dio, come abbiamo anche ascoltato ieri nel salmo 9, lo ha posto nell'abbondanza delle ricchezze. Porre sicurezza in cose che non possono darla è veramente stupidità.
Quante volte pensiamo che in fondo questo mondo sia dei furbi e degli ingiusti. Quante volte ci ribelliamo nel sentirci stupidi perché ci ostiniamo ad essere onesti. L'unica via per non cedere a questo orientamento del cuore e scegliere la via del compromesso è confidare sempre nella grazia di Dio e lodare il Signore per le sue opere.

Tutti noi abbiamo qualcuno che nella vita ci ha fatto del male, preghiamo per lui perché possa ravvedersi del male compiuto e perché il nostro cuore sia magnanimo nel perdono.


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