Pellegrinaggio in Terra Santa 2019 - Ritorno alle origini

Aeroporto Ben Gurion

Come venticinque anni fa, quando per la prima volta venni in Terra Santa, mi trovo a vivere nella terra di Gesù. Condivido questo viaggio con alcuni dei compagni di allora ed è un ritorno alle origini: alle origini della storia della nostra fede e alle origini del nostro ministero. Quando venni nel 1994 stavo guardando con trepidazione al tempo dell’ordinazione presbiterale, compimento di un cammino lungo tredici anni di Seminario. Ora vi ritorno in occasione del venticinquesimo di ordinazione e molte cose sono cambiate. Non solo per il fatto che ho consumato gli anni della giovinezza, ma anche perchè una diversa consapevolezza di me, della mia storia, della vita della Chiesa che servo.
Don Roberto Rossi mi ha dato un passaggio ad Orio al Serio, alla spicciolata, tra le 8 e le 10, sono arrivati anche gli altri: Giovanni, Adriano, Matteo, Luigi, Giuseppe, Carlo, Mauro, Enrico, Marco Rincontrasi è sempre bello: “come stai? Dove abiti adesso? E la tua Mamma? Non ti avranno aggiunto un’altra Parrocchia...”. 
Sbrigate le pratiche aeroportuali ci ritroviamo ad attendere la partenza. Chiacchiere, battute, la preghiera delle ore, l’incontro con un gruppo di preti di Bergamo che con il loro Vescovo vanno in Terra Santa per gli Esercizi Spirituali.
Non mi sembra vero di essere qui, anche perchè fino all’ultimo non ho detto nulla del viaggio in quanto non sapevo se avrei avuto per tempo il passaporto. Supero con serenità anche un grosso imprevisto, ho fiducia che sia un’occasione per me e che se anche non l’ho preparata come avrei dovuto o potuto, so che Dio l’ha preparata per me.
Non parto solo con i miei compagni porto con me tante persone: la mia famiglia, i miei amici preti collaboratori in Parrocchia, le mie Comunità, in esse in modo particolare i malati, gli anziani, i bambini e i giovani; le situazioni di dolore che conosco e quelle che non conosco; gli amici e coloro che mi hanno chiesto la carità della preghiera... 
Il volo è stato buono e Tel Aviv ci ha colto con un caldo quasi estivo. In Israele troviamo anche Francesco, missionario in Zambia, ora il numero è completo.
Sono le 17.00 quando saliamo sul minibus che ci porta alla nostra prima meta: Gerico.

Moschea alla periferia di Gerico

Abbiamo il tempo per sistemarci nelle camere, e poi la cena. Terminiamo presto e andiamo verso la città, ma non siamo vicini al centro così riguadagniamo la strada per l’hotel. La hall diventa luogo per continuare  i nostri racconti: aneddoti, qualche fatica, attese, un po’ di disincanto, gratitudine.
Domani mattina levata alle 6.30, è meglio andare a riposare. Sorrido quando penso a chi mi ha detto “buona vacanza”, sorrido e ringrazio. 






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