18 marzo 2019 - L'uomo diventa ciò che vede



Se tu guardi una donna per desiderarla sei già a­dultero... Non dice: se tu, uomo, de­sideri una donna; se tu, donna, desi­deri un uomo. Non è il desiderio ad essere condannato, ma quel “per”, vale a dire quando tu ti adoperi con gesti e parole allo scopo di sedurre e possedere l'altro, quando trami per ridurlo a tuo oggetto, tu pecchi con­tro la grandezza e la bellezza di quel­la persona. È un peccato di adulterio nel senso originario del verbo adul­terare: tu alteri, falsifichi, manipoli, inquini, impoverisci la persona. Le rubi il so­gno di Dio, l'immagine di Dio.
Perché riduci a corpo anonimo, lui o lei che invece sono abisso e cielo, profondità e vertigine. Pecchi non tanto contro la morale, ma contro la persona, contro la nobiltà, l'unicità, il divino della persona. Lo scopo del­la legge morale non è altro che cu­stodire, coltivare, far fiorire l'umanità dell'uomo. A questo fine Gesù pro­pone un unico salto di qualità: il ri­torno al cuore e alla persona. Allora il Vangelo è facile, umanissimo, feli­ce, anche quando dice parole che danno le vertigini. Non aggiunge fa­tica, non cerca eroi, ma uomini e donne veri.

Possiamo scegliere che cosa guardare e cosa non guardare, ed anche come guardare. Custodiamo i nostri occhi perché solo i puri di cuore vedranno Dio.
(Ermes Ronchi)

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