20 dicembre 2019 - Non temere! Tu hai una missione.
La quarta parola che ci è stata consegnata dall’Arcivescovo per vincere la paura è: Non temere tu hai una missione!
Spesso confondiamo missione con vocazione e così accade che ci sia qualcuno che pensa che i ruoli siano fondamentali, e che i titoli siano essenziali a descriverci, e che i riconoscimenti della propria importanza siano necessari. E cosi si diventa tristi se il ruolo non mi pone sopra gli altri, e si diventa arroganti con chi appare essere inferiore, e ci si deprime se il lavoro non viene considerato a sufficienza. Ci si sente sbagliati nei confronti di chi è più importante, riconosciuto, realizzato. Ci si sente inutili c’è sempre qualcosa di cui lamentarsi…
Spesso confondiamo missione con vocazione. Ma la missione è il compito di tutti nel realizzare la venuta del Regno di Dio, la vocazione è il modo, singolare, originale, unico di ciascuno nel compiere l’unica missione.
E Dio davvero si serve di noi perché venga il suo Regno lo ha fatto sempre, da sempre:
Abramo era vecchio;
Giacobbe era uno sbruffone;
Lia era brutta;
Giuseppe subì abusi sessuali;
Mosé era un balbuziente;
Raab era una prostituta;
Gedeone era povero in canna;
Sansone era un donnaiolo credulone;
Rut era una povera vedova;
Davide era un farabutto traditore;
Elia aveva tendenze suicide;
Geremia era depresso;
Giona era intollerante e razzista;
Giovanni Battista era stravagante;
Pietro era impulsivo e vigliacco;
Marta era apprensiva;
La Samaritana aveva fallito cinque matrimoni;
Zaccheo era avido e disonesto;
Tommaso non credeva a niente;
Paolo era un fondamentalista anticristiano;
Timoteo era timido e insicuro;
Io sono… io
Ma Dio che si è servito di tutte persone "poco di buono" per il suo Regno, farà anche di me un capolavoro, se la smetto di cercare scuse.
Non temere! Tu hai una missione!
(Enoch)
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