10 marzo 2020 - Guarire il cuore per guarire la vita
Non giurate affatto; il vostro dire sia sì, sì; no, no. Dal divieto del giuramento, Gesù va fino in fondo, arriva al divieto della menzogna. Di' sempre la verità e non servirà più giurare. Non abbiamo bisogno di mostraci diversi da ciò che siamo nell'intimo. Dobbiamo solo curare il nostro cuore, per poi prenderci cura della vita attorno a noi; c'è da guarire il cuore per poi guarire la vita.
In qualsiasi situazione di vita il Signore Gesù opera indicando un passo possibile da compiere. C’è sempre, per chiunque, in qualunque situazione si trovi, un piccolo passo verso una vita più autentica . Egli non chiude mai l’uomo sotto il peso di ideali irraggiungibili o di fallimenti passati, ma indica sempre un primo passo possibile. E concede a ciascuno il diritto di essere debole, canna incrinata, lucignolo fumigante. Non condanna se la fiamma è debole, ma prende questa piccola realtà, ne vede la possibilità che sia fuoco e la lavora e la protegge, fino a che ne fa sgorgare di nuovo la fiamma.
Noi siamo umanità caduta eppure incamminata, umanità ferita eppure incamminata. Questa è la realtà che sperimentiamo in questi giorni.
Ogni nostra vita avanza per sentieri che si piegano, che si spezzano, per strade che tornano su se stesse. Eppure siamo tenacemente in cammino. Poche sono le vite che avanzato per linee rette, senza ripiegamenti o senza ritorni, ma il Signore è paziente, viene e rallenta i suoi passi sulla misura dei nostri, si perde nella polvere delle nostre strade, siede sul muretto del pozzo di Sicar e ci aspetta.
Il vangelo, l’incontro con Gesù è una strada e io so che non mi sarà chiesto se avrò raggiunto la meta, ma se avrò camminato verso la meta. Nessuno raggiunge la perfezione, ma io sarò benedetto se sarò avanzato sulla via degli uomini giusti. Io sarò beato non se avrò raggiunto la cima della montagna dell’ideale, ma se avrò scelto la via della vita. E se vi avrò camminato con tenacia e lealtà, con infinite ripartenze, con tutto il cuore, fragile e lieto, contorto e luminoso che lui mi ha regalato. La mia vita è vivere la salvezza che guarisce il cuore che lo rende puro, non inquinato, che lo rende sincero, non bugiardo e falso.
In questi giorni curiamo il nostro cuore, chiediamo al Signore che lo guarisca, impariamo da Gesù a dire solo parole autentiche, a non parlare per nulla, a dire parole che hanno il sapore della speranza, della gratitudine e della fiducia.
Testo ispirato da una riflessione di Ermes Ronchi
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