Essenziale



Gesù dopo averci introdotto ad un’autentica esperienza dell’elemosina, della preghiera e del digiuno ci chiede prestare attenzione ad alcuni tratti quotidiani della nostra adesione a Lui.
Le tre brevi mozioni hanno la stessa finalità: esortarci ad orientare con decisione e chiarezza tutte le nostre scelte stando in ascolto di ciò che il Padre ci chiede.
Parlando di tesori il Signore ci ricorda che tutti coltiviamo dei desideri, noi siamo sempre in attesa di qualche compimento. Desiderare, attendere sono dinamiche che coinvolgono la mente e il cuore. Lo diciamo spesso senza crederci troppo che i soldi non sono tutto, che è sciocco vivere per lavorare, questi giorni poi ci riportano all’essenziale, ma come è difficile rinunciare a tutti quei bisogni che abbiamo creato nella normalità della vita di ogni giorno. In questo tempo ci ritroviamo a scoprire l’essenziale, che è anche di più della salute stessa, perché essere in buona salute e non avere amici autentici, legami fraterni veri che sapore può dare alla vita? Accumuliamo tesori in cielo, perché dov’è il tuo cuore lì c’è il tuo tesoro. Per noi cristiani la via è amare come Gesù. Ogni gesto vissuto con la gratuità di Gesù è del Cielo, è rivelazione dell’amore del Padre, e lo sappiamo bene a tutti è possibile perché il punto di partenza è offrire semplicemente un bicchiere d’acqua.
Ma poi il riferimento all’occhio come lucerna del cuore. La luce dà vita alla realtà, l’alimenta, la estrae dall’oscurità, la fa risplendere della sua verità. Essere nella luce significa distinguere le forme, scegliere la direzione giusta, avere uno sguardo d’insieme. Ma si può credere di vedere, come ascolteremo nel brano di Vangelo della prossima domenica, ed invece scoprire di essere ciechi. Per vedere bene è urgente avere cura dell’occhio del cuore, perché se l’essenziale è invisibile agli occhi davvero non si vede bene che con il cuore. E noi ci educhiamo a vedere bene ascoltando, perché come amiamo ricordare nel salmo: lampada ai miei passi è la tua Parola, luce per il mio cammino.
Infine la vita come servizio. Amo ripetermi che è meglio essere servo di un solo Signore che schiavo di molti padroni. Chi commette il peccato è schiavo del peccato, così ci è stato annunciato domenica scorsa. Il Signore è libertà, ricchezza è l’illusione che si possa comprare ogni cosa. Ma ancora questi giorni ci ricordano che ciò che conta nella vita è davvero essenziale: la gratuità del dono, la cura del cuore, l’ascolto della Parola, la disponibilità ad essere come Gesù servo, per essere figli del Padre nostro celeste. 
Bastano queste vie per spendere la vita, per camminare nella luce, per avere una parola di speranza, per anelare ad una vita rinnovata non per la paura di morire ma per la gioia di vivere nel tempo e per l’eternità.

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