Scegliere di essere liberi


Liturgia della Parola III domenica di quaresima 2020

Tra i Vangeli del tempo della Quaresima quello che caratterizza la domenica detta di Abramo è quello che faccio più fatica a sentire vicino. Mi è difficile immedesimarmi negli interlocutori di Gesù, anche perché da sempre i Farisei mi danno troppo spesso l’idea di essere simili a quei cristiani che si sentono perfetti, bravi solo loro, precisi, puntuali… così diversi da me. 
E così pensavo che anche oggi questo Vangelo sarebbe stato distante dalla mia vita, e la riflessione che pur ascoltandolo poteva nascere sarebbe stata un po’ superficiale. Ma il Signore è capace di parlare al cuore e così alcune espressioni mi hanno accompagnato.
"Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”. Questa affermazione di Gesù non può essere ridotta solamente ad uno slogan è una provocazione che vale anche per questo tempo così singolare che stiamo vivendo, ammalato di un virus subdolo, sconosciuto e inquietante e ammalato anche di quella originalità, della pretesa di poter scegliere sempre senza quasi rendere conto a nessuno. E proprio quando ci vediamo limitati nella nostra libertà ci rendiamo conto di quanto abbiamo ogni giorno, che tutto il di più che abbiamo rispetto alle generazioni appena trascorse, è un bene che non è sufficiente consumare ma che chiede la responsabilità del dono. Non sono certo che basterà questo tempo di chiusure ed impedimenti a renderci più consapevoli delle nostre molte ricchezze, più capaci di una stima reciproca, di maggiore rispetto per le idee diverse dalle nostre, di un amore più grande per un paese, l’Italia, che è davvero il più bello del mondo. E non è questo un pensiero che vuol essere pessimista contro quel tutto andrà bene che riempie di colori i sorrisi dei nostri bambini: Credo che ci voglia qualcosa di più, perché in questi giorni anch’io come penso molti di voi si sono imbattuti in quei giudizi insipidi, banali e sciocchi che popolano le chat quotidiane, come anche quelle catene che ripetono messaggi senz’anima; quelle notizie infondate che generano paura, rifiuto, condanna e anche quella ricerca dell’ultima notizia per avere argomenti sempre nuovi e dopo un attimo già dimenticati, per alimentare “chiaccherate” che riempiono il tempo ma non il cuore. Il tempo che ci viene continuamente chiesto di vivere bene, è davvero la ricchezza più grande che abbiamo.
Mi stupisce come non siano solo i ragazzi, gli adolescenti, i giovani  i nativi digitali, a spendere così tanto tempo attaccandosi a questa forma di comunicazione che certo custodisce tanti aspetti positivi, ci permette di rimanere collegati, uniti anche se un po’ distanti, ma possono diventare anche schiavitù tanto che a volte mi domando: “come sarebbero  giornate senza questi strumenti?” E il rischio è quello di rimanere un po’ schiavi anche di questo. E vorrei essere libero e avere una Parola autentica da ascoltare e poi da annunciare. Vorrei essere libero dalle parole inutili e dai giudizi affrettati. Vorrei essere libero per  imparare a donare la vita in questo tempo. Vorrei essere libero perché amato per quello che sono; vorrei avere un cuore puro perché prezioso agli occhi di Dio. Allora se fossi veramente libero avrei sicuramente qualcosa di prezioso da dire, un messaggio che arrivi al cuore.
"Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero”.

Ma poi mi colpisce ancora in questo brano di vangelo la durezza di cuore di quelli che avevano creduto in Lui: “Chi credi di essere?”. Chi credi di essere Gesù in questi tempi che sono confusi, tristi, preoccupati e fragili? Chi pretendi di essere ora che le nostre certezze sono state cancellate e sembra che ciò che sia definitivo è che non ci sono certezze. Gesù ci chiede ancora una volta di scegliere. Arriva al cuore , ci chiede di abbandonare l’immagine di un Gesù a cui mandare i bacini come facevamo da bambini quando la nonna ci portava in chiesa, ci chiede anche di abbandonare l’immagine di un Gesù che è stato così coerente con le proprie idee fino a dare la vita, uno come tanti grandi della storia. Ci chiede di accoglierlo per quello che è veramente: Dio fatto uomo che per amore muore e per questo risorge. Ci chiede di non scandalizzarci del fatto che dica Io Sono, il nome di Dio, ci chiede di accoglierlo nella sua totale umanità e in questa regale divinità che è capace di legarsi fino a diventare servizio. Questo il Signore ci chiede di scegliere oggi e allora vorremo che questa quaresima, così anomala, diventi il tempo nel quale scegliere Gesù come colui che ci rende veramente liberi. Scegliamo una schiavitù dalla quale liberarci per fare più spazio a Lui, scegliamo di crescere in una competenza che metteremo a servizio degli altri, quando potremo tornare a riabbracciarli, a guardarli negli occhi, a baciarli a dire loro faccia a faccia quanto vogliamo loro bene. Scegliamo che le ore più importanti delle nostre giornate siano dedicate al silenzio e all’ascolto di Gesù che ci parla di Dio, di Gesù che parla al nostro cuore. Allora credo inizieremo ad essere un pochino più liberi e le nostre parole saranno sapienti, le nostre scelte coraggiose. Allora andrà tutto bene perché avremo una parola e un gesto anche per coloro che in questi giorni hanno perso il papà, la mamma, un fratello, una sorella un amico, e non è importante quanti anni avessero…è importante che l’amore sia più forte della morte e questo è quello che Gesù ci ha rivelato, Gesù che è via che può aprire nuovi cammini, verità che può raccogliere in un unico respiro le diversità, vita che noi crediamo sia eterna, vita anche dopo la morte.

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