Domenica di Pasqua



Tra le poche cose buone della serrata mondiale per combattere il Covid-19 c'è il miglioramento della qualità dell'aria nelle città. Lo si è visto prima in Cina, poi nella nostra Pianura Padana e nelle altre città europee. Adesso lo si nota anche in India, la nazione con il più alto tasso di inquinamento al mondo. Venerdì scorso, dopo oltre 30 anni, gli abitanti di Jalandhar, nello Stato del Punjab, sono riusciti a scorgere le vette innevate della catena del Dhauladhar, Himalaya.

Piccole notizie che fanno sorridere e fanno sperare, sperare in un mondo diverso, in un modo diverso di vivere, necessario dopo questo improvviso, inaspettato e incredibile evento. 

Ma cos’è la speranza, la speranza cristiana?

In questi giorni ripetiamo “speriamo che finisca presto!”, speriamo che vada tutto bene. Sono espressioni che ci incoraggiano, che motivano un atteggiamento positivo...

Ieri sera dopo la veglia sono tornato a casa e mi sono informato sugli ultimi dati relativi all’emergenza sanitaria. Onestamente non mi sono appassionato di questi dati, tante voci discordanti, quale verità?
C’è ne un dato però che mi inquieta ed è quello che riguarda il numero dei defunti, che siano realmente morti a causa del Covid-19 o con il Covid-19 poco mi importa, la morte li ha strappati in questo tempo agli affetti più cari, un tempo in cui il distacco è più difficile anche perché non c’è una comunità di amici, di aprenti, di fedeli a sostenerti.

Noi uomini e donne del cristo risorto, cristiani abbiamo da dire una parola di speranza in questo tempo, non so se riusciremo a portare gioia ma per la speranza dobbiamo provarci, perchè chi di noi ha perso una persona cara nei giorni precedenti ad una grande festa, sa più di altri  che il dolore può essere più grande della gioia ma non della speranza.
“La speranza cristiana è l’attesa di qualcosa che già è stato compiuto e che certamente si realizzerà per ciascuno di noi, siamo in cammino per qualcosa che già c'è, che esiste, non per qualcosa che non sappiamo se avverrà. Anche la nostra risurrezione e quella dei cari defunti, non è una cosa che potrà avvenire oppure no, ma è una realtà certa, in quanto radicata nell’evento della risurrezione di Cristo” (Papa Francesco). 

Ogni volta che prego il salmo 22, che inizia con quelle parole che abbiamo ascoltato anche in questi giorni: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?” Lo attraverso tutto ma so che le ultime parole di quella preghiera che immediatamente pare un canto di disperazione, sono “io vivrò per Lui”.

Non so scrivere un trattato sulla speranza ma io spero che la promessa della fedeltà di Dio si compia nella mia vita, che la sua Risurrezione si compia nella mia vita, che io sono già risorto ogni volta che scelgo la vita, parole e gesti che fanno esplodere la vita. 
Voglio essere un uomo di speranza non la posso donare la posso far intuire, la posso vivere.

Un racconto per ridire in altro modo questo pensiero.

Un altro vantaggio della diminuzione dell’inquinamento è un cielo nel quale possiamo scorgere più stelle o vedere quelle che amiamo e chiamiamo per nome più luminose.

In cielo c'erano migliaia di stelle di tutti i colori: bianche, argentate, dorate, rosse, blu e verdi.
Un giorno andarono da Dio e dissero: "Desideriamo andare sulla terra e poter vivere tra la gente".
"Così sia", rispose Dio. "Io vi lascio così piccole come siete, così che discretamente possiate scendere sulla terra".
E così, in quella notte, ci fu una meravigliosa pioggia di stelle. Qualcuna si fermò sul campanile, qualcun'altra volò con le lucciole sopra i campi, qualcun'altra ancora si mescolò tra i giocattoli dei bimbi, così che la terra era meravigliosamente scintillante.
Con il passare del tempo però le stelle decisero di lasciare la gente sulla terra e di fare ritorno in cielo.
"Perché siete tornate indietro?" chiese loro Dio.
"Signore, non potevamo stare sulla terra, dove c'è così tanta miseria, ingiustizia e violenza".
"Sì", disse Dio, "il vostro posto è qui in cielo. La terra è il luogo delle fragilità, il cielo è invece il luogo dell'eternità e della vita senza fine".
Quando tutte le stelle furono tornate indietro, Dio le contò e si accorse che ne mancava una. "Manca una di voi. Ha forse preso la strada sbagliata?"
Un angelo, che era nelle vicinanze, disse: "No, Signore, una stella ha deciso di rimanere tra la gente. Ha scoperto che il suo posto era là, dove c'è l'imperfezione, il limite, la miseria e il dolore".
“Ma certo!” Disse Dio: ”E' la stella verde, l'unica con questo colore, la stella della speranza".
Così quando ogni sera le stelle guardavano di sotto vedevano la terra meravigliosamente illuminata, perché in ogni dolore umano c'era una stella verde.

Oggi metterò una stella verde sul vetro della porta di ingresso della mia casa, per ricordarmi per non lasciare spegnere la speranza.

E invito ciascuno di voi:
prendi ora questa stella, la stella verde nel tuo cuore.
La stella della speranza non lasciarla andare via. Non lasciare che si spenga!
Stai sicuro: lei brillerà sul tuo cammino e con il tuo cuore illuminato contagerà altre persone.

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