La fede dei semplici

 


La sera del 31 ottobre la Mamma è venuta a Binago. Durante la cena ad un certo punto mi ha detto «bisogna mettere sul davanzale un lumino?». Io sono rimasto sorpreso da quella domanda. Ho pensato che l’avesse letta in uno dei tanti messaggi ricevuti attraverso Whatsapp. Poco dopo ha aggiunto «bisogna mettere anche il nome di un santo, è la notte dei santi». Ancora più sorpreso ho risposto in modo superficiale «sì Mamma, ma non è necessario non preoccuparti». Quella sera ero particolarmente preoccupato per un lavoro che dovevo finire e avevo tutti i miei pensieri concentrati solo su quel problema. 

Ho passato quella sera a studiare mentre Lei puliva la montagna di funghi chiodini che le avevano portato.


Durante la Santa Messa vigiliare avevo parlato dell’importanza della festa di Tutti i Santi, del fatto che non siamo da soli, che crediamo nella comunione dei Santi, che è necessario chiedere il dono di una fede più grande nella risurrezione e nella vita eterna, e avevo anche accennato all’evento Halloween, chiaramente per ribadire come non c’entri nulla con la festa che stavamo celebrando...


Ma perché vi racconto questo?


Perché la mattina del 1 novembre ho trovato accanto all’ingresso di casa un lumino consumato e su un biglietto scritto a mano le parole San Damiano...


Da qualche giorno un carissimo amico si trova in pericolo di vita. In molti stiamo pregando perché possa stare tra noi. 


Quando ho visto quel lumino e quel biglietto mi sono detto che quella era l’espressione della fede dei semplici. 

Mia Mamma non sa preparare un’omelia sulla Comunione dei Santi ma ha capito che i Santi sono gli amici di Dio, e poiché ha nel cuore il nostro amico Damiano ha pensato “San Damiano aiuta il nostro amico Damiano”. 


Credo che questa sia la fede dei semplici, la fede che ho trovato nella mia Nonna Giselda e che sempre ritrovo nella mia Mamma.


La fede diventa preghiera. Può cambiare la storia di Damiano? Certamente la vicenda di questo nostro amico sta cambiando noi che ci siamo ritrovati tutti uniti a chiedere il dono della salute; ci ha reso ancora più consapevoli di un bene, di un’amicizia che negli anni è cresciuta e ha tanti nomi: gratitudine, bontà, umiltà, dono, accoglienza, stima...


Quel lumino e quel biglietto mi hanno interrogato tanto in questi giorni... 


Chiedo per me la fede dei semplici, di coloro che sanno che i Santi possono squarciare le tenebre perché sono gli amici della Luce.


Grazie Mamma!


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