Al vedere la stella provarono una grandissima gioia (Mt 2,10) - Santo Natale 2022


Santo Natale 2022

Raccoglitore di stelle
Raccoglitore di stelle

Mia Mamma ogni Natale tira fuori dalle scatole i molti presepi che in questi anni ho ricevuto in dono. E anche quest’anno è stata bravissima perché nonostante le difficoltà del trasloco è riuscita a rendere la mia nuova abitazione ricca di tante testimonianze del Natale di Gesù.

Ma da qualche anno c’è un presepe che costruisco nel mio cuore: mi domandavo come avrei potuto farvi entrare in questo mio modo di vivere il mio primo Natale tra voi. Provvidenzialmente ho trovato la risposta nella statuina di un presepe. Nel visitare le famiglie per la benedizione natalizia infatti ho trovato un bellissimo presepe con statuine di legno intagliate. Piccole e preziose opere d’arte che hanno attirato la mia attenzione. Tra esse una in particolare: un pastore con in mano un vassoio colmo di stelle, non avevo mai visto un personaggio del presepe pensato in quel modo, l’ho trovata originale, sorprendente e ho pensato che avrei affidato a quel pastore, raccoglitore di stelle, affido il compito di portarvi nel mio presepe.


Quest’anno il mio presepe ha un cielo trapuntato di stelle raccolte in questo  tempo segnato dai sentimenti e dalle emozioni che ogni partenza e ogni ripartenza regalano.


La prima stella è, lo potete immaginare, lei la cometa, la chiamiamo così anche se nel Vangelo è semplicemente e straordinariamente la stella più luminosa, quella che infonde il coraggio di partire, quella che inonda il cuore di gioia nel suo apparire. Questa stella mi parla degli amici che mi hanno testimoniato il coraggio di partire, anche quando sarebbe stato più comodo rinviare l’obbedienza ad una nuova chiamata; mi parla degli amici che sono apparsi nella mia vita e camminano con me donandomi una grandissima gioia.

Vi auguro che il Natale di Gesù vi porti il dono di amici che testimoniano il coraggio di partire e che sanno donarvi una grandissima gioia.


La stella polare nel cielo appare immobile mentre tutto le ruota attorno. In questa stella raccolgo tulle le Mamme. Mamma la parola che balbettiamo all’alba della vita e che invochiamo sul letto della morte; la parola che accompagna lo stupore, «mamma mia!» e che gridiamo nel momento del dolore. La Mamma è punto luminoso, è guida, è memoria grata. Avere in dono una Mamma che sia una stella è un privilegio, è una benedizione. Penso alle Mamme sole perché dimenticate, perché vedove, perché malate. Raccolgo le Mamme disperate per la perdita di un figlio, di una figlia; le Mamme nonne rassegnate per la distrazione di nipoti cresciuti e poi diventati estranei; le Mamme curvate teneramente su bambini malati, e addolorate impotenti per le scelte sbagliate di figli sempre amati; le Mamme liete per il successo dei propri cuccioli diventati uomini e trepidanti per scelte di vita che quei figli li portano lontano. 

Penso alle Mamme che dal cielo ci guardano, stelle per sempre.

Vi auguro che il Natale vi porti il dono della gratitudine per la Mamma attraverso la quale ci è stata donata la vita; il dono del rispetto per ogni donna custode segreta del dono della vita e la consolazione di avere una Madre, Maria, che ancora una volta ci indica che l’unica via per la felicità è accogliere il suo figlio Gesù.


Le stelle hanno nomi bellissimi dai significati impensabili e capaci di illuminare non solo il cielo ma anche la fantasia. Alkaid è una stella della costellazione dell’Orsa Maggiore, significa il capo. Quando penso al capo penso ad un uomo che sa dove andare, che sa condurre, che sa guidare, un uomo vero perché responsabile. Raccolgo intorno a questa stella tutti i Papà. In questo tempo che molti definiscono senza padri, penso ai padri che sono per i loro figli testimoni di serietà nel lavoro, di prudenza nei giudizi, di fedeltà alla parola data; raccolgo la sofferenza di chi non è stimato o non è ascoltato; penso ai timori di chi non ha lavoro, di chi non può offrire e soddisfare i bisogni di chi gli è affidato. 

Penso ai Papà che dal cielo ci guardano, stelle per sempre.

Vi auguro che il Natale vi porti il dono della gratitudine per il Papà attraverso il quale ci è stata donata la vita; il dono della difesa della dignità di ogni uomo custode dei sentieri sui quali compiere passi di vita autentica, e la consolazione di poter confidare nella premurosa cura di San Giuseppe che preferisce sempre al chiasso delle parole inutili, le silenziose azioni di una gratuità amorevole.


Le Pleiadi sono un gruppo di stelle tra loro molto vicine, il nome significa colombe e da sempre personalmente le ho associate alla gioia. Così raccolgo intorno a queste stelle tutti i bambini, puri e semplici come le colombe, portatori di allegria e gioia. Penso ai bambini che ho salutato e a quelli che ho iniziato ad incontrare in queste Comunità. Penso ai bambini desiderati, amati, custoditi e ai bambini non nati, oggetto di violenza, abbandonati. Raccolgo lo stupore e la gioia quando li accogliamo con tenerezza tra le braccia perché sono figli, nipoti e raccolgo l’indifferenza colpevole per i bambini figli degli altri che non sono dei nostri. 

Penso ai bambini che dal cielo ci guardano, stelle per sempre.

Vi auguro che il Natale vi porti il dono dello stupore per il dono della vita, di ogni vita, dell’amore per ogni bambino, reale speranza di un mondo puro e semplice. Il bambino Gesù non sia solo un’emozione ma un impegno concreto perché non accada che, per causa nostra, un bambino non abbia un posto dignitoso dove nascere e vivere.


Nel cielo stellato del mio presepe ci sono stelle doppie, stelle che disegnano la loro orbita intorno ad un centro comune. Raccolgo intorno a queste stelle tutti coloro che in modo diverso sono vincolati da un profondo legame spesso fatto dall’oscuro laccio della sofferenza. Penso alle famiglie che accolgono e difendono la disabilità; il pensiero va a chi dedica amorevolmente il suo tempo, senza distinzione tra giorni feriali e festivi, a persone anziane, a chi è colpito da malattie gravi e dolorose. Raccolgo le fatiche e i sorrisi di chi vede la sua vita modellata sui tempi di un bambino che non è come gli altri bambini, sofferenza per il tempo presente e preoccupazione per il futuro. Penso al tempo che diventa sacro nella cura amorevole di chi non ti riconosce più ma che tu non puoi dimenticare che è padre, madre, figlio, figlia, persona amica. 

Penso a chi è stato amato nella sua sofferenza e ci guarda dal cielo, stella per sempre.

Vi auguro che il Natale dilati il cuore e vi renda più attenti e corresponsabili delle sofferenze che si annidano nelle famiglie delle nostre Comunità. Credo che solo una rete di autentica prossimità al dolore, che abita le nostre case, può ridire le ragioni di una Comunità cristiana che celebra l’Eucaristia per diventare comunione d’amore verso chi non si sente benedetto dalla vita, e ha al tempo stesso bisogno di sentire che Gesù è vicino ed è vivo, non a parole ma in una amicizia vera e distesa nel tempo. 


Nel cielo del mio presepio ci sono anche migliaia di stelle che non hanno nome o hanno nomi difficili da ricordare. In questi anni ho incontrato moltissime persone, di molte di loro mi ricordo il nome, aneddoti, momenti condivisi. Di moltissime altre non ricordo il nome e neppure il viso, ma so che ogni persona che ho incontrato ha lasciato qualcosa nella mia vita. Quest’anno poi le stelle senza nome hanno il vostro volto e nel desiderio di conoscervi sperimento la gioia di sapere che tutti mi donerete un pizzico di luce che arricchirà la mia vita e la rendere più luminosa. 

Penso a chi ha condiviso con noi un tratto del cammino della vita e ci guarda dal cielo, stella per sempre.

Vi auguro che il Natale vi doni il desiderio di conoscervi di più, di superare le divisioni dei pregiudizi e dei campanilismi che chiudono il cuore. Offrite la gratuità del saluto a tutti, anche a chi non conoscete, interessatevi del bene degli altri e non dimenticatevi della carità della preghiera.


Infine nel cielo del mio presepio ho scelto una stella che dica qualcosa di me. Mesarthim è una stella che ha come significato servi, ministri. Raccolgo nella luminosità di questa stella il desiderio che la mia vita sia a servizio della Comunità che mi è stata affidata. Anche Mesarthim è una stella doppia: vi invito a scegliere di avere come centro comune, intorno al quale disegnare la storia del nostro cammino insieme, il Signore Gesù: aiutatemi ad essere autentico ministro del Vangelo.


In questa notte santa, in questo santo Natale, diventiamo tutti raccoglitori di stelle e portiamole a Gesù: Lui, luce del mondo, saprà illuminare anche la nostra notte più oscura.


Santo Natale!


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