«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» (Gv 3,16a)

La festa della Esaltazione della Croce è invito a sostare in contemplazione dell'Amore e a riscoprire la preghiera del segno della croce, per molti la prima preghiera imparata alla scuola della pietà popolare trasmessa dai genitori e ancor più dai nonni.

Il segno della croce ricorda che Gesù è stato l’Uomo-Dio che si è caricato delle sofferenze dei fratelli, offrendo se stesso “fino alla morte e alla morte di croce” (Filippesi 2,8).

Si traccia sul corpo dalla fronte al petto e da una spalla all’altra. É un segno verticale e orizzontale, indica il percorso dell’uomo nella vita: verso l’orizzonte e verso il cielo che si incrociano. É un segno di protezione contro il male, aiuta a respingere le ombre del maligno e benedice l’anima e il corpo. Ci ricorda i due misteri principali della fede cristiana: unità e trinità di Dio; incarnazione, passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

Il modo in cui compiamo il segno della croce dice molto di come stiamo alla presenza di Dio, di come lo  sentiamo vicino alla nostra vita.

Insegnare a fare bene il segno della croce e a comprenderne il significato è oggi una forma concreta di rievangelizzazione.

Incontrando per la prima volta la Comunità di Albizzate chiesi di pregare perché il mio cuore non cadesse nello spirito di lamentazione ricordando sempre che il Dio di Gesù Cristo, nel segno della Croce, ha tanto amato il mondo e la Comunità che sono chiamato a servire.

A te che entri nella Stanza di Enoch chiedo di continuare a pregare così per me ogni giorno.




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